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'Molti amici, incontrati in questi mesi intensi di iniziative e discussioni, mi hanno invitato a unire le forze, gli intenti, in un unico progetto con Maurizio Martina. Lui si è candidato dicendo “mi candido, anzi ci candidiamo”. Sono state le mie identiche parole. In tanti mi hanno chiesto un gesto di responsabilità. Un sacrificio personale. “Per andare oltre ogni tifoseria, pro e anti”. E’ stata anche la mia volontà. Oggi ho chiamato Maurizio. Gli ho promesso lealtà e sostegno, ma gli ho chiesto radicalità e coraggio'.
Così, con una ennesima giravolta il senatore Pd Matteo Richetti ritira la propria candidatura alla guida del Pd nazionale per appoggiare quella di Maurizio Martina. Un ticket ex Ds-ex Margherita in perfetto stile Dc che era nell'aria e che cancella le promesse fatte ai suoi fedelissimi da Matteo da Fiorano ('andrò fino in fondo' aveva detto pochi giorni fa)
Ovviamente una giravolta venduta come 'gesto di responsabilità: 'Voglio dire una cosa, soprattutto ai più giovani: questo gesto di responsabilità, lo faccio soprattutto per voi. Per non sprecare il nostro percorso. Perciò, moltiplichiamo il nostro impegno, la nostra passione, il nostro entusiasmo. Non lasceremo nessuno solo. Porteremo le nostre idee in una esperienza grande, con generosità e disinteresse. Raccogliamo l’invito a lavorare insieme, ad essere generazione che prepara le prossime, a faticare e studiare, a chiederci cosa dare prima di cosa prendere'.