Sul fronte modenese, invece, la partita per un posto da assessore si gioca tutta nel derby tra il sottosegretario uscente Davide Baruffi e l'ex sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli. Baruffi, fedelissimo di Bonaccini, avrebbe già in mano l'accordo per l'ingresso nella squadra di governo di viale Aldo Moro dalla porta principale, ma il risultato che farà Muzzarelli in termini di preferenze potrebbe scombinare i piani dell'ex sindaco di Soliera.
Baruffi ha evitato accuratamente di cimentarsi alla prova del voto e questo potrebbe penalizzarlo in termini di 'prestigio' agli occhi di De Pascale, soprattutto se Muzzarelli dovesse, come è probabile, fare un boom di preferenze bissando il candidato di punta dell'establishment Pd, Luca Sabattini.
E' vero che Bonaccini farà di tutto per imporre il proprio uomo in giunta, ma De Pascale potrebbe sfruttare l'occasione proprio per dimostrare autonomia rispetto al vecchio presidente, fuggito anticipatamente da Bologna per una poltrona a Bruxelles.
E quale migliore occasione potrebbe immaginare De Pascale, rispetto al 'punire' l'ex sottosegretario della giunta uscente e premiare, magari con il mega-assessorato alla sanità, il rivale storico di Bonaccini, cioè Muzzarelli stesso?
L'alternativa, in perfetto stile cattocomunista (per rispolverare un termine antico), sarebbe l'ingresso di due modenesi in giunta. Ipotesi non impossibile, ma complicata considerando proprio il decennio di guida Bonaccini. Modena, si afferma nelle stanze Pd, ha già avuto tanto, due assessorati sono impensabili, ora tocca alla Romagna: in fondo il manuale Cencelli ha anche una appendice geografica...
Giuseppe Leonelli