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Le gocce di pioggia brillano sul parabrezza dell'auto in un venerdì pomeriggio di primavera inoltrata.
Modena. Via Monte Kosica. Il traffico è lento e lo sguardo cade a destra sulla ciminiera della Manifattura Tabacchi. Un progetto di recupero di una fetta di città tramontato, defunto. L'area è di proprietà della Quadrifoglio spa, una società composta da Cassa depositi e prestiti e da una serie di cooperative di costruzioni (Cmb, Generali Due, Rigenti, CCC, CME, Coop di costruzioni e Cesa), molte delle quali finanziariono la campagna elettorale del sindaco Giancarlo Muzzarelli. Muzzarelli che in quell'area ha affittato locali, il famoso Mata, con soldi pubblici per 300mila euro. Ma non è bastato: il progetto-Manifattura è fallito, troppi locali sfitti: ora è tutto in vendita per 27 milioni di euro.
Le gocce di pioggia brillano ancora sul parabrezza dell'auto. Ormai ha smesso di piovere.
Modena. Ancora via Monte Kosica.
A sinistra campeggia lo stadio Braglia, simbolo del fallimento delle politiche sportive dell'amministrazione comunale. Simbolo della lite tra Comune e società sportiva gestita da tale Caliendo, voluto nel 2012 dal Comune stesso. Oggi scaricato e deriso. Caliendo che di colpe ne ha, eccome. 230mila colpe per l'esattezza, ma questo non significa cancellare quelle di piazza Grande.
Il sole ora si infila con invadenza e acceca la vista. Guidare così è difficile.
Modena. Viale delle Rimembranze. I mostruosi piloni di cemento armato sono ancora in piedi. L'area è sotto sequestro. Dirigenti ed ex assessori comunali sono a processo. Per la procura ci fu abuso edilizio. I chioschi, emblema di scelte amministrative sbagliate, almeno stando all'accusa. Emblema di una faciloneria che sta penalizzando i proprietari dell'area (tra questi anche il consigliere forzista Andrea Galli) e, soprattutto, i modenesi che in quell'area passeggiano la mattina e d'estate si svagano la sera.
Una nuvola copre il sole, il finestrino aperto lascia entrare l'aria carica di acqua.
Modena. Via Ciro Menotti. Dal cavalcavia impossibile non notare le ex Fonderie. Su quell'area, di fianco alla Maserati, negli ultimi 12 anni sono stati spesi 500mila euro. L'ex comparto industriale luogo dell'indimenticato eccidio del 1950, è di proprietà comunale. Del piano 'ex Fonderie Riunite' che prevedeva la riqualificazione nessuno parla più. E l'intera zona è piegata dal degrado.
Gli occhiali da sole sul cruscotto, cadono a terra dopo una frenata improvvisa. Un bus di Seta si arresta alla fermata. E vengono in mente gli scioperi e lo scontro con i sindacati. Ma anche la faccia di Vanni Bulgarelli e tutte le nomine a senso unico, già scritte. Le finte liti coi cattolici-richettian-malettiani-boschiniani Pd e la spartizione della torta, con le opposizioni pronte ad accontentarsi delle briciole. E vengono in mente gli appalti: quelli indetti dal Comune e quelli confermati dalla Fondazione Crmo (l'ultimo sul Sant'Agostino-bis ri-assegnato, senza rifare il bando, alla coop Ccc).
Modena. Via Canaletto. Il volto pulito dell'Errenord fa bella mostra di sè. La Coop di via Canaletto, frutto di un accordo tra Coop Estense (che edita la principale Tv locale, Trc) e amministrazione comunale che ha investito 380mila euro di soldi pubblici (dopo i 4,5 milioni spesi in totale sull'Errenord da Cambiamo in 4 anni), è lì. Il market potenziato è pronto a fare concorrenza all'Esselunga che sorgerà all'ex Consorzio Agrario. E c'è voluta una sentenza del Consiglio di Stato per sbloccare l'area. Il volto bello dell'Errenord che cela un lato B dove il degrado non è stato vinto. Un alveare che conta ancor oggi 227 appartamenti (di cui 132 pubblici), per l’85% occupati da stranieri.
E allora si imbocca la Statale, verso la Bassa. Il sole è ancora alto. Alla radio le notizie locali del circuito di Radio Bruno, il grande gruppo di Prandi che detiene il monopolio delle radio modenesi. E un dubbio sorge. Forse il Sistema davvero non esiste, forse davvero il governo della città da sempre in mano a un preciso partito non si basa su favori a un preciso mondo economico. Favori reciproci. Forse davvero è tutto negli occhi di chi guarda. In malafede.
Il velox a sinistra (pronto a sanzionare senza pietà) non può fare multe se si viaggia verso nord. Il sole, sempre a sinistra, non dà più noia. Così si preme l'acceleratore fino in fondo. La gamba fa male come ci fosse una lancia, ma la voglia di scappare supera di gran lunga quel dolore.
Leo