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'Il governo è fascista e vuole uccidere la sanità', è questa, come riportato da La Pressa, l'esternazione del dottor Vagnini, direttore generale dell’ Azienda Ospedaliero-Universitaria.
'Questo, a mio avviso, è l'esempio di una dirigenza ideologizzata e non obbiettiva. Parliamo di direttori che decidono di prendere la parola ad una festa di partito, quando ai loro medici ed infermieri vietano di intervenire nelle riunioni dei comitati o di parlare con la stampa. Mi chiedo, in merito al caso del dottor Vagnini, se fosse autorizzato ad essere relatore alla Festa dell’Unità? E se questi toni denigratori verso un’istituzione siano conformi alla condotta che un dipendente pubblico dovrebbe avere. È evidente come vi siano i presupposti per un intervento da parte della commissione disciplinare. Oppure ai direttori tutto è concesso?' A parlare è il coordinatore regionale FI Antonio Platis.
'Siamo di fronte ad una dirigenza che viene chiamata per mettere le pezze politiche e non per risolvere i mali della sanità, una Ausl che da tre giorni è sotto assedio per gli errori nel reperimento di personale e nella abilitazione dei medici del 118, come FI ha dimostrato. Sarà la Corte dei conti a rispondere e non è nel mio stile entrare sul personale, ma sono certo che quanto accaduto è già sul tavolo del direttore generale dell’Assessorato Baldino che non può far finta di nulla. Il dipendente pubblico, soprattutto apicale, deve essere fedele allo Stato e non al partito. Sarebbe bene che Vagnini trovasse soluzioni concrete garantendo i diritti al proprio personale e soprattutto una buona sanità ai cittadini'.
E a chiedere le dimissioni del direttore ci pensa Fdi.
'Un funzionario dello Stato dovrebbe lavorare con imparzialità perseguendo il bene comune con buona fede e obiettività.
Ma per l’ennesima volta assistiamo ad una strumentalizzazione bieca, resa ancora più grave dal delicato ruolo che Vagnini riveste'. A parlare è Ferdinando Pulitanò, presidente provinciale di Fratelli d’Italia. 'Inutile commentare ulteriormente nel merito queste affermazioni stupide e prive di fondamento. Il dottor Vagnini, che probabilmente flirtava con la platea della festa Pd, partito che lo ha nominato in quella posizione di potere, dimentica una serie di iniziative del Governo per tutelare il SSN. Con uno stanziamento di 134 miliardi per il Fondo Sanità, il Governo Meloni ha segnato un record storico, mettendo a disposizione del SSN risorse mai viste in precedenza. Questo dato rende ancor più paradossale il tentativo della sinistra di addebitare colpe proprie a un Esecutivo impegnato, sin dal suo insediamento, a porre rimedio ad anni di tagli e negligenze. Ci si chiede dove fosse Vagnini quando nel dicembre 2021 la sinistra votò una legge di bilancio che definanziava la sanità pubblica. Ci si chiede dove fosse Vagnini quando il Pd ha lasciato senza soldi il fondo sanitario nazionale tagliandolo di ben 39 miliardi, eliminando le terapie intensive e affrontando il Covid senza un piano strategico-operativo nazionale'.
'Il Governo Meloni, al contrario di quello che l’ha preceduto, ha invece stanziato 134,02 miliardi per il 2024 e 135,39 per il 2025, con un aumento delle risorse pari a 5,15 miliardi per l’anno corrente e 5,87 miliardi per l’anno prossimo. Si tratta di oltre 11 miliardi in più investiti nel SSN. Anche sul fronte delle lista di attesa il Governo ha segnato un radicale cambio di passo: con il decreto dell’esecutivo, a luglio, sulle liste d'attesa è stato istituito un sistema nazionale di monitoraggio accompagnato da un efficace meccanismo di controlli. È stata ampliata l’offerta con il Cup unico regionale per mettere a disposizione sia le prestazioni erogate dal pubblico sia le prestazioni erogate dal privato accreditato. È stato assicurato che ai cittadini sia sempre erogata la prestazione, anche con il ricorso alle prestazioni in intramoenia e delle strutture private accreditate e soprattutto è stato abolito dal 2025 il tetto di spesa per le assunzioni dei medici e del personale sanitario e con detassazione delle loro retribuzioni per le prestazioni aggiuntive che servono ad abbattere i tempi delle liste d’attesa - chiude Pulitanò -. Questi sono fatti e azioni concrete mai viste prima, licenziate da un Governo democraticamente eletto. Al contrario del Pd di Bonaccini e De Pascale che ha distrutto la sanità Emiliano romagnola, istituendo ad esempio i Cau che continuano a non funzionare ma che hanno un unico grande scopo: quello di nominare dirigenti come Vagnini, che fanno politica e non tutelano il diritto alla salute degli emiliano romagnoli. Il dottor Vagnini dovrebbe chiedere scusa e presentare le proprie dimissioni'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>