Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Da una parte la lettera inviata al sindaco Muzzarelli da tutti e nove i consiglieri malettiani Pd (Maletti stessa, De Lillo, Di Padova, Lenzini, Forghieri, Liotti, Pacchioni, Morini e Poggi) che chiedevano al primo cittadino la poltrona di capogruppo (lasciata libera da Trande, passato ad Art1, e ereditata dalla ex Ds Baracchi), dall’altra le opposizioni (i 5 Stelle su tutti) che oggi si prendono gioco della maggioranza e attaccano Muzzarelli stesso, ma soprattutto la Maletti accusandola di fare ‘lettere ricattatorie’.
Il rimpasto di giunta promosso dal sindaco non è andato benissimo e l’attacco su facebook di Boschini al sindaco (finito poi con una stretta di mano democristiana) è stato solo l’inizio dello scontro.
Ai malettiani non è piaciuta la promozione ad assessore della attrice Guadagnini e nella loro lettera affermano, come ha riferito dalla Gazzetta di Modena, che ‘non c'è stato coinvolgimento del gruppo nella gestione del rimpasto, che serve un protagonismo diverso dei consiglieri, più spazio e visibilità al ruolo degli stessi e cambio di rotta e di passo nella linea politica’. Una lettera della quale il resto del gruppo ex Ds (i sei consiglieri superstiti dopo l’addio dei bersaniani) è venuto a conoscenza a cose fatte, per la rabbia del segretario cittadino (consigliere pur’egli) Bortolamasi che si sarebbe detto pronto a dimettersi pur di salvare la Baracchi.
Così ieri il sindaco ha deciso di incontrare a uno a uno i consiglieri. Del resto la posta in palio è alta. I malettiani sono la maggioranza all’interno del gruppo Pd e senza i loro voti Muzzarelli salta.
E intanto, come detto, i grillini si divertono a ridere dell'autolesionismo Pd.
LO SBERLEFFO 5 STELLE
'Dopo la lettera dei malettiani al sindaco, il M5S Modena sottolinea la preoccupazione sull'andamento della politica modenese - scrivono i grillini in una nota -. Se le cose stanno così come riportato dalla stampa, i punti chiave sono due. Un sindaco che a causa dei propri atteggiamenti autoreferenziali non è in grado di tenere unita la compagine di governo deve farsi da parte: una città non è un'azienda e lo stile da amministratore delegato plenipotenziario non si addice alla politica del bene comune. D'altro canto, però, fa sorridere (amaramente) la richiesta di maggior visibilità di alcuni consiglieri. Il luogo della visibilità dei consiglieri è propriamente il Consiglio comunale, è lì che ci si deve prendere le proprie responsabilità e affrontare nel merito le discussioni, con il coraggio di dare pareri negativi e rivedere le scelte controverse dialogando anche con le minoranze. Il comportamento dei tengo famiglia o tengo poltrona sono ormai passati. Questo atteggiamento da finti eroi ha stancato e danneggiano la città perché sta favorendo il gioco di specchi per allodole che il sindaco ha costruito. Se i malettiani desiderano un cambio di passo della politica cittadina devono agire nelle Commissioni e in Consiglio e non con lettere ricattatorie. Noi del Movimento 5 Stelle vediamo costantemente i giochi di assenze, silenzi e distinguo che si sciolgono al momento delle votazioni. Invitiamo i modenesi a partecipare a qualche seduta del Consiglio per valutare con i propri occhi e orecchi, e anche per ricordare alla maggioranza che i reali portatori di interesse da tutelare sono le cittadine e i cittadini di Modena'.