In diecimila al corteo Pro-Gaza che ha bloccato la tangenziale
Associazioni islamiche e facenti parte del raggruppamento Modena per la Palestina hanno aderito alla mobilitazione indetta da CGIL SI Cobas e USB. Dove in Italiano e arabo si è inneggiato all'Intifada e alla condanna di Israele e contro il Governo Meloni. Nessun riferimento ad Hamas e agli attivisti della Flotilla. Nessuna resistenza della Polizia all'ingresso in tangenziale
Dopo il raduno alle ore 9 e la partenza da Piazzale Primo Maggio, alle ore 10, il corteo attraversa Viale Monte Kosica, il viale della stazione, Piazzale Natale Bruni, oltrepassa il cavalcaviaferrovia Mazzoni, percorre Canaletto Sud e, intorno alle 12:15, quando la testa del lungo serpentone — circa un chilometro di corteo — raggiunge via Finzi, arriva l’annuncio: il segretario provinciale della CGIL comunica, come già previsto e dichiarato alle forze dell’ordine, che il corteo non svolterà in via Gerosa, ma per chi vorrà, proseguirà dritto verso la tangenziale, con l’intenzione dichiarata di occuparla e bloccare il traffico in entrambe le direzioni. Tutto sembra far parte di un copione già scritto. Con tanto di uscite già segnalate e presidiate dalla Polizia Locale da ore e con la Polizia di Stato e le forze antisommossa pronte a scortare il corteo senza nemmeno discutere con gli organizzatori sul da farsi. 'Tutto frutto di un accordo trovato nell'incontro di ieri' - ci riferisce un rappresentante sindacale.'L’azione - anticipa il segretario Dieci al microfono - proseguirà verso il cavalcavia ferroviario Cialdini e il Parco Ferrari, con l’intenzione, anch’essa dichiarata, di bloccare il traffico in un’altra parte della città. “Stiamo violando una legge fascista, e ne siamo consapevoli” dichiara il leader Modenese del sindacato.Nessuno si defila. L’immagine è surreale: il lungo serpentone umano si immette in tangenziale. Il traffico è già stato preventivamente bloccato dalla polizia locale, dispiegata in forze lungo tutto il percorso, un chilometro prima e un chilometro dopo il corteo.Il tratto interessato — tra l’accesso da via Finzi e l’uscita su strada della Marmora — si riempie su entrambe le carreggiate, come previsto, per bloccare tutto il traffico comunque già fermato, mentre la coda del corteo è ancora in attesa di entrare.Gli organizzatori discutono: la CGIL spinge per far proseguire il corteo secondo programma, uscendo dalla tangenziale, mentre i SI Cobas vogliono che anche la coda entri e si fermi per continuare l’azione di blocco. Si arriva a un compromesso: il corteo si compatta, la testa è già all’uscita dello svincolo di strada della Marmora, mentre la coda entra in tangenziale e rimane ferma alcuni minuti. Il colpo d'occhio è notevole circa 10.000 persone lungo o le due corsie di una tangenziale deserta in un venerdì mattina. Poi, il via libera: il corteo esce dalla tangenziale e rientra sulla viabilità cittadina, già sostanzialmente bloccata a nord della fascia ferroviaria.Al centro, seduti e in parte stremati, alcuni manifestanti. Dall’altoparlante arriva il messaggio: “A Gaza non si mangia, si può aspettare — se non saltare — il pranzo”. Ma non tutti sono d’accordo: c’è chi ha prenotato una visita, chi deve fare la spesa o andare a prendere i figli. Il corteo comincia a perdere centinaia di partecipanti, che si allontanano dalla tangenziale. Intorno alle 13:00, il corteo si dissolve. I principali accessi alla tangenziale vengono riaperti, restano invece chiusi quelli lungo l’asse del cavalcavia ferroviario Cialdini. Che porterà i manifestanti che continueranno fino al parco Ferrari.
A differenza di quanto avvenuto in altre città, nessuno scontro, nessun vandalismo. Solo disagi enormi per un’intera città, che ha vissuto il blocco della circolazione ma non si è fermata: le fabbriche, gli enti pubblici e privati hanno continuato il loro lavoro.
Gi.Ga.
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