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“Sembra uno scherzo, ma il primo di aprile ormai è passato: la coalizione che sostiene il Pd di Muzzarelli ieri ha firmato il programma e così i modenesi, attraverso una entusiasta nota dei Verdi, il partito che dovrebbe essere ambientalista, scoprono che il sindaco uscente promette la chiusura dell’inceneritore Hera. Sì. Ma nel 2034. Tra 15 anni. Siamo davvero alle comiche. Fino al 2033, 240mila tonnellate di immondizia bruciate all’anno, poi dall’anno dopo tutto spento. Da non crederci, forse l’assessore Filippi, svendute le sue battaglie ambientaliste per entrare nella giunta Muzzarelli che dice sì a Bretella e a ogni opera che Legambiente aveva combattuto, si è confusa”. Così in una nota Cinzia Franchini, candidato sindaco di Modena Ora commenta quanto affermato oggi dai Verdi circa il programma di Giancarlo Muzzarelli.
“Tra 15 anni non solo, ovviamente Muzzarelli anche disgraziatamente vincesse, non sarà sindaco, ma non sarà più sindaco nemmeno il suo successore dovesse essere riconfermato per due mandati. Ma di cosa stiamo parlando? Se valgono le promesse a lunga scadenza perché non promettere che a Modena entro il 2178 non ci saranno più auto a benzina, oppure entro il 2356 verrà abolita la nebbia?”
“Fuori dalle inevitabili battute Modena Ora ribadisce il suo programma concreto e praticabile da subito relativo all’inceneritore di Modena – ricorda Cinzia Franchini -. L'inceneritore di Modena gestito da Hera è una macchina che, quando è accesa, per le sue caratteristiche tecniche e operative deve bruciare necessariamente una quantità determinata di immondizia. Di fatto i rifiuti prodotti sono il carburante dell’inceneritore e quindi, se questo motore resta accesso tutti i giorni, in assenza di immondizia indifferenziata prodotta a Modena si importano rifiuti da fuori provincia.
Oggi l’inceneritore di via Cavazza resta spento solo due settimane nei mesi estivi per manutenzione e col camino acceso 350 giorni l’anno occorrono dalle 200mila alle 240mila tonnellate di immondizia, a seconda del potere calorifero della stessa. Il problema è che Modena e provincia produce circa 120mila tonnellate di indifferenziata all’anno, quindi la metà rispetto al potenziale del camino. La nostra proposta si basa sullo stop all'importare da subito rifiuti da fuori provincia e tenere spento l’impianto almeno 5 mesi l’anno facendo eventualmente un accordo con un altro impianto della provincia che possa funzionare in modo alternato così da gestire il materiale accumulato nei mesi di spegnimento. Analizzando i dati Arpa i mesi più problematici per concentrazione di polveri sottili sono quelli che vanno da novembre a marzo ed è in questi mesi che occorre imporre alla controllata Hera (la cui maggioranza è di proprietà dei Comuni attraverso il patto di sindacato) di spegnere l’impianto che continuerebbe in questo modo a bruciare circa 150mila tonnellate nei restanti mesi, più che sufficienti per smaltire la richiesta modenese'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>