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Sta creando un certo dibattito la decisione della AUSL di Modena di affittare spazi privati per svolgere l'attività libero-professionale di alcuni medici (che, comunque la si valuti, per leggi e contratto nazionale è un diritto). Com'è noto, ogni euro che dalla sanità pubblica passata a quella privata, che sia per acquisto di prestazioni o per esternalizzazioni mi provoca un 'sanguinamento' ma la scelta della AUSL di Modena, di spostare prestazioni a media complessità di libera professione, come quelle endoscopiche, in strutture private per liberare slots poi utilizzabili per l'attività istituzionale, che sulla base della DDG 104/2025 non pare avere un 'costo pubblico', è interessante, innovativa e può dare un contributo alla riduzione delle liste d'attesa. E comunque il 'costo pubblico', servizi intermedi quali prenotazione etc, vedono la copertura con il 10% dei ricavi trattenuto dalla AUSL di Modena'.
A commentare la notizia pubblicata ieri da La Pressa e confermata oggi dall'Ausl, è il consigliere regionale Avs, Paolo Trande.
'Al netto dei termini della convenzione in questione questa modalità, magari con costi in altri tipi di specialistica, ciò è esattamente all'interno della richiesta che le Regioni, tutte, di centro-destra e centro-sinistra, in Conferenza Stato-Regione, hanno mosso nei confronti del Ministero della Salute, che sulla riduzione delle liste d'attesa, nel 'decreto propaganda' 73/2024, pre campagna elettorale europee, non ha messo risorse. Da Modena pare arrivare un'altra possibile soluzione per le liste d'attesa: spostare la attività libero professionale dei medici (quella con le assicurazioni o diretta, individuali e d'equipe) fuori dalle Strutture Pubbliche, liberando spazi per esami, visite e prestazioni da occupare per dare una risposta ai tanti pazienti che aspettano mesi e che spesso devono ricorrere 'al pagamento' (out of pocket) o rinunciare alle cure. L'impercettibile Ministro Schillaci (sappiamo tutti che il vero Ministro è Giorgetti) prenda spunto da questa iniziativa e invece di battibeccare con le Regioni, minacciando commissariamenti, metta le risorse che potrebbero servire per prestazioni in cui è più difficile realizzare una delocalizzazione in spazi privati a 'costo zero'. Si possono svolgere tante azioni per ridurre le liste d'attesa (a partire dalla appropriatezza della domanda) ma questa, individuata dalla Ausl di Modena per la Endoscopia Digestiva di Carpi, potrebbe essere una buona soluzione da utilizzare anche per le altre specialistiche in 'sofferenza' sui tempi di d'attesa (radiologia, oculistica, dermatologia, etc). Comunque, la convenzione è attiva sino al 31/12/2025 e alla fine si tireranno le somme di questa sperimentazione che ha un fine lodevole: aumentare gli spazi istituzionali e diminuire i tempi delle liste d'attesa'.
Redazione Pressa
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