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'Modena in Movimento. La città riparte dopo il Covid 19'. E' questo il titolo del dibattito appena concluso alla Festa dell'Unità di Modena. Sul palco il sindaco Muzzarelli e i suoi assessori in gran parata. Tutti ad autocelebrare se stessi e il lavoro fatto nella fase di emergenza (quella durante la quale il sindaco era sparito dal radar della politica e dai social) e a promettere mirabolanti scenari per il sol dell'avvenire. 'E’ stata una serata di bella politica' - ha scritto subito un entusiasta Muzzarelli.
Ma chi coordinava questo allegro consesso? Un giornalista libero e ferocemente critico? Un giornalista passivo e servizievole? Un giornalista di qualche ufficio stampa sistemico? Uno che passava per caso di lì? Un cittadino? Un bambino sfuggito alla mamma impegnata a sistemarsi la mascherina? Un imprenditore? No, il dibattito è stato guidato magistralmente dal presidente del Consiglio comunale di Modena, Fabio Poggi.

Ora, è vero che ormai sono saltate tutte le regole, è vero che il rispetto dei ruoli formali appare oggi solo come un fastidioso orpello, è vero che probabilmente nessuno vi ha neppure fatto caso... E' vero.
Eppure è anche vero che il presidente del Consiglio comunale dovrebbe avere un ruolo terzo rispetto al governo della città. Non può accettare, il presidente del Consiglio comunale, di vestire i panni dell'amico che intervista (si fa per dire) la giunta.
O almeno non potrebbe. Che ruolo di garanzia infatti può avere prestandosi a tale impegno, rispetto alle opposizioni che pur rappresenta in quanto presidente (e di questa terzietà e apertura fece promessa Poggi nel giorno del suo insediamento)?
Ma va bene così, sono solo dettagli da vecchi arnesi fissati con le regole e i ruoli. In fondo si trattava di una festa di partito e, qui a Modena, non si sa bene dove finiscano le istituzioni e dove inizi il partito. Un po' come le mani e la chitarra di De Andrè: un tutt'uno. Pd e istituzioni, Pidistituzioni. Va bene così, anche all'opposizione che nulla ha avuto da dire. Tanto ormai nella nostra terra si sa, gira in questo modo. Va bene a tutti, perchè del resto Poggi è una brava persona (e lo è davvero senza retorica).
Allora i vecchi arnesi tornino nel cassetto e si consolino col Maloox salviniano.
Zitti tutti, sia lodata la giunta dalla marcia in più.
Sempre sia lodata.
Giuseppe Leonelli
Modena, la giunta si autocelebra. Il presidente del Consiglio comunale coordina

In fondo si trattava di una festa di partito e, qui a Modena, non si sa bene dove finiscano le istituzioni e dove inizi il partito...
'Modena in Movimento. La città riparte dopo il Covid 19'. E' questo il titolo del dibattito appena concluso alla Festa dell'Unità di Modena. Sul palco il sindaco Muzzarelli e i suoi assessori in gran parata. Tutti ad autocelebrare se stessi e il lavoro fatto nella fase di emergenza (quella durante la quale il sindaco era sparito dal radar della politica e dai social) e a promettere mirabolanti scenari per il sol dell'avvenire. 'E’ stata una serata di bella politica' - ha scritto subito un entusiasta Muzzarelli.
Ma chi coordinava questo allegro consesso? Un giornalista libero e ferocemente critico? Un giornalista passivo e servizievole? Un giornalista di qualche ufficio stampa sistemico? Uno che passava per caso di lì? Un cittadino? Un bambino sfuggito alla mamma impegnata a sistemarsi la mascherina? Un imprenditore? No, il dibattito è stato guidato magistralmente dal presidente del Consiglio comunale di Modena, Fabio Poggi.
Come da locandina.

Ora, è vero che ormai sono saltate tutte le regole, è vero che il rispetto dei ruoli formali appare oggi solo come un fastidioso orpello, è vero che probabilmente nessuno vi ha neppure fatto caso... E' vero.
Eppure è anche vero che il presidente del Consiglio comunale dovrebbe avere un ruolo terzo rispetto al governo della città. Non può accettare, il presidente del Consiglio comunale, di vestire i panni dell'amico che intervista (si fa per dire) la giunta.
O almeno non potrebbe. Che ruolo di garanzia infatti può avere prestandosi a tale impegno, rispetto alle opposizioni che pur rappresenta in quanto presidente (e di questa terzietà e apertura fece promessa Poggi nel giorno del suo insediamento)?
Ma va bene così, sono solo dettagli da vecchi arnesi fissati con le regole e i ruoli. In fondo si trattava di una festa di partito e, qui a Modena, non si sa bene dove finiscano le istituzioni e dove inizi il partito. Un po' come le mani e la chitarra di De Andrè: un tutt'uno. Pd e istituzioni, Pidistituzioni. Va bene così, anche all'opposizione che nulla ha avuto da dire. Tanto ormai nella nostra terra si sa, gira in questo modo. Va bene a tutti, perchè del resto Poggi è una brava persona (e lo è davvero senza retorica).
Allora i vecchi arnesi tornino nel cassetto e si consolino col Maloox salviniano.
Zitti tutti, sia lodata la giunta dalla marcia in più.
Sempre sia lodata.
Giuseppe Leonelli

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