'Modena in Movimento. La città riparte dopo il Covid 19'. E' questo il titolo del dibattito appena concluso alla Festa dell'Unità di Modena. Sul palco il sindaco Muzzarelli e i suoi assessori in gran parata. Tutti ad autocelebrare se stessi e il lavoro fatto nella fase di emergenza (quella durante la quale il sindaco era sparito dal radar della politica e dai social) e a promettere mirabolanti scenari per il sol dell'avvenire. 'E’ stata una serata di bella politica' - ha scritto subito un entusiasta Muzzarelli. Ma chi coordinava questo allegro consesso? Un giornalista libero e ferocemente critico? Un giornalista passivo e servizievole? Un giornalista di qualche ufficio stampa sistemico? Uno che passava per caso di lì? Un cittadino? Un bambino sfuggito alla mamma impegnata a sistemarsi la mascherina? Un imprenditore? No, il dibattito è stato guidato magistralmente dal presidente del Consiglio comunale di Modena, Fabio Poggi. Come da locandina. Ora, è vero che ormai sono saltate tutte le regole, è vero che il rispetto dei ruoli formali appare oggi solo come un fastidioso orpello, è vero che probabilmente nessuno vi ha neppure fatto caso... E' vero. Eppure è anche vero che il presidente del Consiglio comunale dovrebbe avere un ruolo terzo rispetto al governo della città.
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