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'Modena, nomina comandante polizia provinciale: solito Poltrone Divani'

'Modena, nomina comandante polizia provinciale: solito Poltrone Divani'

Rinaldi: 'Il Pd dimostra ancora una volta di essere un premificio, un sistema chiuso dove tutto è deciso prima ancora di iniziare. È una vergogna totale'


3 minuti di lettura

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'Nel grande circo della politica modenese, il Partito Democratico si conferma maestro nell’arte di trasformare le istituzioni in un gigantesco ufficio di collocamento per amici e fedelissimi. Qui non si tratta di selezionare i più competenti o di aprire le porte al merito, no, questo sarebbe chiedere troppo a un sistema che funziona come una sorta di 'Ruota della Fortuna'. Al posto di premi come viaggi o automobili, però, ci sono poltrone ben imbottite, stipendi di tutto rispetto e incarichi da dirigente, il tutto rigorosamente a spese dei cittadini. Basta saper girare il manuale della fedeltà al partito e il gioco è fatto: il Pd premia i suoi, sempre e comunque, senza nemmeno provare a salvare le apparenze'. Così in una nota Bruno Rinaldi, segretario di Popolo e libertà.
'L’ultimo esempio di questa macchina perfettamente oliata si è visto a Modena, dove il comandante della Polizia Locale, Cambrino, è ormai prossimo al pensionamento. Per il momento, Monica Meloncelli è stata messa lì come comandante ad interim, un parcheggio temporaneo che però non sembra destinato a durare troppo. Nel frattempo, in Provincia, è andata in scena un'altra puntata del grande spettacolo del PD: la selezione per il 'conferimento di un incarico a tempo pieno e determinato di dirigente Servizio affari generali e polizia provinciale'.
Dietro questa definizione burocratica si cela il vero scopo, ossia individuare il nuovo comandante della Polizia Provinciale, incarico attualmente ricoperto da Patrizia Gambarini, che a fine anno andrà in pensione dopo una lunga e apprezzata carriera. Apparentemente un normale processo di selezione, se non fosse che il risultato era già scritto - continua Rinaldi -. Il 4 dicembre scorso si è tenuto il colloquio finale e, sorpresa delle sorprese, il nome emerso è quello di Luca Gozzoli, attuale capo di gabinetto del presidente Fabio Braglia, nonché fedelissimo di Giancarlo Muzzarelli, sindaco di Modena e uno dei pilastri del PD locale. La nomina non è ancora ufficiale, ma salvo terremoti politici dell’ultimo minuto, i giochi sono chiusi. Qualcuno potrebbe chiedersi se non fosse possibile trovare un professionista esterno, qualcuno con un curriculum specifico e competenze tecniche adatte al ruolo. Ma questa domanda, nel PD, non trova mai risposta. Perché preoccuparsi di trasparenza o di selezioni basate sul merito, quando basta una tessera di partito e il giusto endorsement dall’alto?'
'Non è un concorso, è una nomina. Una parola che dovrebbe bastare per descrivere tutto ciò che non funziona in questo sistema.
Il bando è solo un passaggio formale, una pantomima necessaria per dare un’apparenza di legalità a una decisione già presa nei corridoi del potere. E il paradosso è che tutto questo avviene alla luce del sole, come se fosse normale, come se fosse accettabile. Chi è sorpreso da questo risultato, evidentemente, non conosce le dinamiche di un partito che ha trasformato il clientelismo in un’arte raffinata. La fedeltà politica è il primo, e spesso unico, criterio di selezione, e Gozzoli non è certo il primo a beneficiare di questo sistema - continua Rinaldi -. Quello che davvero indigna è il silenzio assordante che circonda queste vicende. I cittadini, che dovrebbero essere i veri padroni della cosa pubblica, sono ridotti a spettatori passivi di un gioco che si svolge con i loro soldi. Mentre le tasse finanziano questa 'Ruota della Fortuna' democratica, la politica continua a premiare i suoi, fregandosene delle competenze, del merito e della trasparenza. Il messaggio è chiaro: non importa quanto tu sia qualificato, se non sei nel giro giusto non hai alcuna possibilità. E così, mentre Modena aspetta un nuovo comandante per la Polizia Locale e la Provincia si prepara a ufficializzare l’ennesima nomina dall’alto, il PD dimostra ancora una volta di essere un premificio, un sistema chiuso dove tutto è deciso prima ancora di iniziare.
È una vergogna totale, una ferita aperta alla credibilità delle istituzioni, ma finché i cittadini continueranno a sopportare in silenzio, la ruota continuerà a girare, sempre e solo per gli stessi'.
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