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'Modena, per il Comune è giusto calpestare la sacralità di una chiesa'

'Modena, per il Comune è giusto calpestare la sacralità di una chiesa'

Rossini: 'Mostra alla Chiesa del Voto: per l'assessore Ferrari e per la giunta va bene cosìin nome della valorizzazione dei prodotti locali'


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'Una risposta che dimostra una totale mancanza di consapevolezza circa il rispetto della sacralità di un luogo come una chiesa, un aspetto che, come sottolineato nella relazione del 2018 della Pontificia università Gregoriana, è fondamentale per la storia e la cultura di una città'. Così Elisa Rossini, capogruppo Fdi-Pdf ieri in Consiglio comunale ha replicato alla risposta dell'assessore Ferrari sul caso della esposizione di borse in pelle e insegne pubblicitarie brandizzate all'interno della Chiesa del Voto di Modena il giugno scorso.
'Mi pare evidente come tale evento contrastasse in modo netto con l’accordo contenuto nella delibera di Giunta del 13 ottobre 2020 per la gestione e la valorizzazione della Chiesa del Voto ed in generale con la sacralità del luogo e con la sua importanza dal punto di vista dell'identità storica e artistico - continua Rossini -. Invece per l'assessore Ferrari e per la giunta va bene così in nome della valorizzazione dei prodotti locali. Sia chiaro, qui nessuno mette in discussione l'importanza delle eccellenze del territorio, ma la loro promozione non può essere fatta dentro una chiesa la cui sacralità deve essere rispettata. Ricordo all'assessore Ferrari che quel documento del 2018 prevede che anche per le chiese dismesse, e quella del Voto non lo è affatto e vi si celebra ancora la Messa, vanno esclusi riutilizzi commerciali per scopo speculativo. Al Comune di Modena evidentemente non interessa preservare la Chiesa dagli usi impropri, anzi ne va fiera'.

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