'Modena, su Bilancio la giunta fa peggio che su sicurezza e rifiuti'
Onoranze funebri Simoni
Mivebo
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
progettiQuelli di Prima

'Modena, su Bilancio la giunta fa peggio che su sicurezza e rifiuti'

La Pressa
Logo LaPressa.it

Giacobazzi (Fi): 'La manovra ha come obiettivo di atterrare non solo la classe media, ma addirittura quella che vive appena al di sopra dell’indigenza'


'Modena, su Bilancio la giunta fa peggio che su sicurezza e rifiuti'
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.


Un secco no alla stangata da 8 milioni di euro varata col Bilancio di previsione dalla giunta di Modena, arriva dai banchi di Forza Italia. Ecco un ampio estratto dell'intervento pronunciato in Consiglio comunale poco fa dal capogruppo di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi.

 

Finalmente ci siamo. Vi aspettavamo qui. Io, personalmente, aspettavo da giugno questa Giunta qui, sul bilancio. Sugli altri temi politici, non c’era bisogno di aspettarvi, con tutto il rispetto.
Che sulla sicurezza non riusciste a cambiare marcia era cristallino da subito: ho utilizzato la parola marcia proprio perché una settimana fa siete addirittura riusciti a marciare e manifestare contro voi stessi.
Che sulle modifiche alla raccolta dei rifiuti non ci fosse margine di manovra, credo che fosse altrettanto chiaro, con buona soddisfazione di Hera, sempre meno multiutility e sempre più Spa

 

Ma è sul bilancio che vi aspettavo, perché è il bilancio il vero, unico, fondamentale documento politico di una amministrazione… Il bilancio è quella risonanza magnetica che toglie ogni dubbio al percorso diagnostico: nel nostro caso, ciò che ci ragguaglia sul percorso politico, nel solco del quale di certo e purtroppo ci incaglieremo.
Perché sul bilancio avete fatto, e spiace quasi dirlo, perfino peggio che su sicurezza e rifiuti.
Ringrazio chi ha minuziosamente studiato capo per capo il documento che oggi ci occupa, in maggioranza ed in opposizione. Ringrazio, e ci mancherebbe, tutti gli uffici che lo hanno con fatica confezionato e hanno dovuto legare, come si suol dire, il somaro dove vuole il padrone… Ma non c’è bisogno di trasformare le rime in prosa, per capirne l’ideologia e capirne il vento che ne riempie le vele.
Come non c’è bisogno di arrovellarsi il cervello per analizzarlo. Anzi, l’analisi perfetta, sintetica, brillante di questo bilancio è già stata fatta circa 90 anni fa, a Londra, nei corridoi di Westminster: “I socialisti – diceva Winston Churcill - sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono e tutto questo con i soldi degli altri”. Bene, quel fine politico e analista, quell’uomo che contribuì in maniera determinante alla liberazione dell’Europa dal nazifascismo, sapeva altresì benissimo che il pericolo economico-sociale risiedeva a est, nella patria del comunismo reale. Sapeva perfettamente che mentre il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni, la virtù inerente al socialismo è l'uguale condivisione della miseria.
Potrei già fermarmi qui nell’analisi, senza addentrami oltre.
Basterebbe citare l’aumento incredibile delle tasse, senza addentrarmi oltre.
Basterebbe citare alcuni obiettivi di spesa, senza addentrarmi oltre.
Ma quando un uomo inciampa nella verità, solo se è un vile si rialza e continua per la sua strada. Ma quando si accorge che la verità è così scottante che è stato necessario proteggerla con una cortina di artifici, allora quell’uomo ha il dovere di diradare quella cortina per il bene di tutti.
La verità è che questa manovra, tale e quale a quella del Governatore dell’Emilia Romagna De Pascale, anzi che ne rappresenta la brutta copia (e vi giuro che era impresa ardua), questa manovra non ha l’obiettivo di aiutare la fascia più bassa reddituale, ma ha come obiettivo di atterrare non solo la classe media, ma addirittura quella che vive appena al di sopra dell’indigenza.
Guardate, alcune persone vedono nella classe media una tigre feroce da uccidere subito, altri come una mucca da mungere, pochissimi la vedono com'è in realtà: un robusto cavallo che traina un carro molto pesante; quel carro si chiama cosa comune e Pubblica Amministrazione; quel carro si chiama famiglia; quel carro si chiama economia; quel carro si chiama sviluppo; quel carro si chiama mondo del lavoro e dipendenti da pagare con relative notti insonni; quel carro si chiama tensione verso un maggior benessere, a cui aspiriamo giustamente tutti; quel carro si chiama sociale, che si fa con il capitale, e non viceversa.
Perché quando un comune tenta di tassare se stesso per raggiungere la prosperità anche solo di pochi, è come se un uomo si mettesse in piedi dentro un secchio e cercasse di sollevarsi da solo per il manico. E questo fa già ridere di suo.

 

C’è chi sostiene che se devi esporre o controbattere un punto o un tema importante, e il bilancio di una città capoluogo di provincia lo è senza dubbio alcuno, non devi cercare di essere sottile o astuto. Usa un maglio. Colpisci il punto una volta. Poi ritornaci e colpisci ancora. Poi colpiscilo una terza volta con una botta tremenda.
Il primo colpo di maglio va dato agli aumenti: il primo bilancio della giunta Mezzetti oltre a manifestarsi in una delle più grandi stangate fiscali per i modenesi, si traduce nel contrario di ciò che è stato propagandato: siamo di fronte ad una manovra profondamente iniqua e dannosa soprattutto per quella fascia della popolazione che dovrebbe essere aiutata per non scivolare verso la fascia della povertà. Quella fascia della popolazione che dovremmo aiutare e non colpire. Quella fascia che negli ultimi anni se ne è già andata, e ancora oggi se ne sta andando da Modena, perché non ha più trovato le condizioni per viverci. Una città dove è aumentato tutto, ma non i servizi che dovrebbero essere dati in cambio.
Non riporto neanche le percentuali o i dati dell’aumento dell'Irpef e dell'Imu perché sono numeri che gridano vendetta, anche e soprattutto perché chi gestisce il portafoglio del comune si è dimostrato non capace di razionalizzare la spesa in maniera virtuosa. Costi che aumentano per finanziare quelli che rimangono sprechi e soprattutto vuoti centri di spesa.
Che, badate bene, non significa essere contrari all’aumento delle tasse a prescindere. Perché in una prospettiva di investimenti sensati e strutturali, o di aiuti che generino valore e non si tramutino in mera assistenza, anche un aumento ponderato delle tasse sarebbe, se non accettabile, comunque giustificabile. Ma la prospettiva che ci offrite non ha una traccia di questo: si finanzia un assistenzialismo fine a sé stesso. Punto. E si scambiano anche semplici manutenzioni per investimenti.
Una amministrazione che per coprire tutto questo tenta di fare credere che l’unica soluzione sia aumentare le entrate ricorrendo alle tasche dei cittadini attraverso l’aumento dell’imposizione fiscale.
Avevo detto che non mi sarei addentrato nei numeri, ma è impossibile non farlo. Rimanendo alla stangata sull’Irpef, l’aumento allo 0,8 per quelle fasce della popolazione che rappresentano la spina dorsale della crescita e l’innalzamento della fascia di esenzione ai 15.000 euro porterà a tanti danni e a pochissimi vantaggi.
Sopra i 15.000 euro e fino ai 28 mila si pone quella fascia di famiglie, che in altre occasioni lo stesso Sindaco ha affermato di volere tutelare. Chi dichiara 17.000 - 18 - 20.000 euro, e magari ha anche un affitto da pagare, non se la passa bene, anche se ha un lavoro stabile. E spesso è costretto a scappare da Modena.
Chi è in questa fascia fa parte proprio di quelle migliaia di casi (e qui sta il paradosso) che la stessa giunta vorrebbe aiutare attraverso affitti agevolati. Si tratta di quella fascia che non è nelle condizioni riconosciute per avere la possibilità di accedere a bonus e aiuti, ma non è nemmeno in quella da permettersi per esempio affitti di mercato. Questa manovra va a colpire proprio li. È come un coccodrillo che quando apre la sua bocca non sai mai se sta cercando di sorridere o si sta preparando ad inghiottirti: aumentando l’imposta allo 0,8 per la fascia sopra i 15.000 euro (e con il massimo del rialzo, pari allo 0,3 proprio per la fascia più a rischio dai 15 ai 28 mila euro), ed alzando ai 15 mila la soglia di esenzione si è fatta una delle più grandi operazioni di iniquità che si potessero pensare: il coccodrillo non ha solo inghiottito, ma prima ha anche ben masticato.
Una manovra così fatta non fa altro che allargare il divario sociale e, in prospettiva, allargare quella fascia di popolazione che scenderà sotto la soglia dei 15.000 euro. Il piano inclinato anziché essere raddrizzato è stato inclinato ancora di più. Non era possibile fare di peggio.
E cosa significa politicamente? Che a Modena conviene non fare niente, perché chi non fa niente e non produce ricchezza neanche per sé stesso ha tutte le agevolazioni, e anche che a chi dignitosamente fa poco, conviene smettere di farlo, perché interviene l’assistenzialismo comunale.

 

Il secondo colpo di maglio va dato alla costosa mancata occasione del PNRR, che passa da grande opportunità a danno per le future generazioni.
Questo aspetto ci preoccupa moltissimo, ma ormai è irrecuperabile, anche perché frutto cronicizzato della continuità con le scelte ben poco lungimiranti della precedente amministrazione.
Si ricorre a nuovo indebitamento per finanziare il completamento di progetti finanziati con quote anche importanti e preponderanti di fondi PNRR come zone 30 e piste ciclabili, o mense scolastiche, che pur importanti non rappresentano certo progetti strutturali e di ampio respiro. Dal bilancio emerge chiaramente il grande flusso di denaro finito a finanziare progetti di edilizia sociale che non portano a sviluppo e anzi, così come sono concepiti a Modena, molto spesso a danno economico e degrado. Qualche esempio: oltre 5 milioni dei 13 totali stanziati dal comune a conclusione di progetti PNRR per i 48 alloggi ERS ricostruiti del comparto ex Nonantolana che erano un ghetto e che presumibilmente continueranno ad essere un ghetto, come già confermato da quanto è successo nella palazzina di via Forghieri realizzata nemmeno 10 anni fa.
Anche nel capitolo investimenti c’è una contraddizione in nuce. Perché se su 15 milioni stanziati, 10 vengono assorbiti nel capitolo manutenzioni, ciò fornisce l’idea che di investimenti ve ne siano pochi.

 

Il terzo colpo di maglio va diviso in parti uguali tra le sanzioni (vere e proprie tasse occulte coperte col paravento della sicurezza) e le spese per l’immigrazione.
L’aumento costante dell’utilizzo degli strumenti di rilevazione elettronica delle infrazioni al codice della strada, che in pochi anni ha portato all’aumento delle sanzioni, ha portato ad un vulnus preoccupante:
Gli introiti previsti messi a bilancio ammontano ormai all’esorbitante cifra di 21 milioni di euro;
Aumentando il numero dei verbali aumentano anche le spese per le notifiche affidate all’esterno e che nel bilancio 2025 si attesteranno a circa 1,2 milioni di euro all’anno;
Ciò aumenta l’obbligo di accrescere il fondo per la copertura di crediti di dubbie esigibilità.

 

E poi l'immigrazione. Siamo d’accordo che in via prudenziale sia necessario assicurare una disponibilità di risorse da stanziare anche in previsione di essere compensate dallo Stato con il fondo nazionale, ma è difficile capire, nel contesto attuale in cui l’immigrazione clandestina sta calando rispetto agli anni scorsi, su quale presupposto si basi l’aumento della spesa nel solo progetto Sai. Spesa prevista in 1,4 milioni di euro per quest’anno e in 1,51 per il secondo anno e in 1,58 per il terzo anno.
Stesso discorso per i minori stranieri non accompagnati. Da mesi abbiamo assistito ad una riduzione nei loro arrivi. Bene. Nonostante ciò il comune prevede un aumento dagli 882.000 euro per il 2026 ai 896.000 per il 2027.
In conclusione e anticipando il voto ovviamente contrario: l’era dei rinvii, delle mezze misure, degli espedienti ingannevolmente consolatori, dei ritardi, era da considerarsi chiusa e si sarebbe dovuto iniziare il periodo delle azioni che producono delle conseguenze migliori per i modenesi.
Ed invece siamo nuovamente qui a ricordare che costruire può essere un lento e laborioso compito di anni. Distruggere può essere l'atto sconsiderato di un singolo giorno, o, ahimè, anche solo di un singolo bilancio.

Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

Articoli Correlati
Modena, Olympius Cup 2025: i sorteggi
Sport
16 Aprile 2025 - 20:44

Feed RSS La Pressa
Quelli di Prima - Articoli Recenti
... E ci passavi cosìtanto tempo che era diventata una famiglia
Per poi ritornare...
03 Gennaio 2014 - 23:39
Libera, le consulenze di Enza Rando
L'avvocato, membro del cda Crmo, nel 2015 ha avuto da Bonaccini un incarico da 25mila euro
02 Gennaio 2014 - 19:36
Quando la Rando scrisse che Prima Pagina era informazione a pagamento dei poteri?
Le consulenze da migliaia di euro della Numero 2 di Libera
02 Gennaio 2014 - 18:25
Dia: 'Mafie integrate in Emilia'
Cutresi ?perfettamente integrati? E la Camorra ora à più presente?
02 Gennaio 2014 - 13:54
Quelli di Prima - Articoli più letti
Libera, le consulenze di Enza Rando
L'avvocato, membro del cda Crmo, nel 2015 ha avuto da Bonaccini un incarico da 25mila euro
02 Gennaio 2014 - 19:36
Quando la Rando scrisse che Prima Pagina era informazione a pagamento dei poteri?
Le consulenze da migliaia di euro della Numero 2 di Libera
02 Gennaio 2014 - 18:25
Dia: 'Mafie integrate in Emilia'
Cutresi ?perfettamente integrati? E la Camorra ora à più presente?
02 Gennaio 2014 - 13:54
Brindiamo tutti con Casari
Che non manchino mai sorrisi e vittoria
01 Gennaio 2014 - 20:06