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Nuova giunta regionale, i 5 Stelle contro l'assessore all'ambiente

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Piccinini: 'La scelta di Irene Priolo come assessore all'Ambiente non fa ben sperare'. Critiche anche dalla Lega


Nuova giunta regionale, i 5 Stelle contro l'assessore all'ambiente
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“Se i temi ambientali dovevano essere la priorità dell’azione di governo della nuova giunta regionale, la scelta di Irene Priolo come assessore all’Ambiente non fa ben sperare. Una nomina che, come quella di Donini alla Sanità, sembra essere basata non su specifiche competenze ma esclusivamente sul solito risiko delle poltrone tutto interno al Pd e il sistema delle porte girevoli tra le amministrazioni comunali e la Regione”. È quanto dichiara Silvia Piccinini (nella foto), consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo alla composizione della nuova giunta regionale ufficializzata oggi dal presidente Stefano Bonaccini.

“Misureremo presto la nuova giunta sugli atti, ma se è vero che le idee camminano sulle gambe delle persone che le portano avanti, sull'ambiente ci aspettavamo molto più coraggio, alla luce anche delle dichiarazioni di intenti fatte sia durante la campagna elettorale che dopo i risultati delle elezioni dello scorso gennaio – spiega Piccinini – Per aprire davvero un nuovo corso all'insegna della discontinuità su temi cruciali come quelli del clima e dell'ambiente, in particolar modo nella nostra regione, non basta spostare qualche pedina o assegnare deleghe a persone che per anni si sono occupate, in maniera anche discutibile, di altro. Adesso aspettiamo al varco la nuova giunta, noi siamo comunque pronti a fare la nostra parte, sfidando sui temi la maggioranza ed essendo disponibili al dialogo per attuare tutti quei provvedimenti che dovranno però avere come unico obiettivo il miglioramento della vita degli emiliano-romagnoli” conclude la consigliera regionale del MoVimento 5 Stelle. 

Critiche anche dalla Lega. “Innovazione? No, Stefano Bonaccini salda i debiti contratti durante la campagna elettorale e conserva i ‘fedelissimi’. Una Giunta molto debole, quindi, e spostata verso la sinistra radicale, dove i moderati hanno un ruolo marginale - affermano in una nota il deputato Jacopo Morrone, insieme ai consiglieri eletti in Romagna Massimiliano Pompignoli, Andrea Liverani, Daniele Marchetti e Matteo Montevecchi -. Come c’era da aspettarsi la Romagna è stata penalizzata, con il solo ravennate Andrea Corsini. Sorprende poi il nome dell’outsider Paola Salomoni, nominata assessore a Scuola e Università, bolognese residente a Cesena, di fatto estranea alle logiche politiche romagnole. Nei fatti, amministratori, politici e noti candidati della Romagna sono stati esclusi dalla rosa dei prescelti. Un esempio per tutti Claudio Vicini, l’affermato medico dell’area di Italia Viva, il più votato della Lista Bonaccini in Romagna, che, anche a nostro avviso, avrebbe potuto essere un valente assessore alle Politiche per salute. Purtroppo anche in questo caso la scelta è stata quella di premiare un usato sicuro come Raffaele Donini, già criticato assessore ai Trasporti. Sul resto per ora stendiamo un velo pietoso, con l’unica eccezione della ‘sardina coraggiosa’ Elly Schlein, un nome che fa discutere e non in termini positivi. Certamente sponsorizzata ad alti livelli, Schlein è stata la più votata di una lista di varie anime della sinistra che è arrivata al solo 3,77 per cento. Certo un dato importante per la vittoria risicata di Bonaccini, ma irrilevante dal punto di vista politico. Eppure Bonaccini le ha affidato un ruolo di primo piano, nonostante le note posizioni di Schlein su tante materie non possano trovare spazio e consenso anche nelle aree più moderate e di matrice cattolica del Pd”.

 


Redazione Pressa
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