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Bandiere Pd e quelle delle liste alleate, i sindaci di centrosinistra, il segretario nazionale Dem Nicola Zingaretti, le Sardine, tanti testimonial del mondo dello sport, della società civile e della cultura. Ecco le foto della festa di piazza Grande ieri sera a Modena. Una festa della quale il riconfermato presidente Stefano Bonaccini è stato protagonista indiscusso. Modena e l'Emilia Romagna hanno confermato il Pd e Stefano Bonaccini alla guida della Regione e hanno bocciato la proposta alternativa della Lega e della candidata Lucia Borgonzoni.
Al di là del ruolo delle Sardine, al di là dei rapporti con mondi economici e al di là dello stesso Sistema di potere (tante volte descritto) che fa da sfondo al governo della Regione, le immagini della festa di ieri sono lo specchio di una vittoria netta e dalle proporzioni inaspettate per il Pd.
Otto punti di scarto sulla avversaria, consenso superiori al 50% per la coalizione di Bonaccini e Pd primo partito: doveva essere un testa a testa e invece è finita così.
Gli emiliano romagnoli e i modenesi hanno deciso che quello Pd è il miglior governo possibile ad oggi. E di questo chi immagina di voler costruire una alternativa, sia essa di centrodestra o di sinistra vera (umiliante il risultato delle tre liste di sinistra presentatesi contro Bonaccini) deve e dovrà tenere conto. Una alternativa che a questo punto, forse, va pensata in modo trasversale lontana da logiche puramente partitiche e romane. Ma per far questo serve un partito di opposizione meno identitario, la ricostruizione di un'area liberale (scomparsa malamente Forza Italia) e l'apertura vera a mondi di sinistra che comunque chiedono alternanza. Oltre che un candidato forte e condiviso. E' difficile, ma non impossibile.
Per il momento le opposizioni dovrebbero applaudire i vincitori e ammettere la sconfitta. Cosa che - con scuse ed equilibrismi numerici - non sta avvenendo, ma anche questa sarebbe una prova di democrazia. E di credibilità.
Giuseppe Leonelli
Foto Frizio
Redazione Pressa
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