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Così come nel Pd, anche in casa Fdi a Modena è partita la corsa per una candidatura in vista delle Regionali di autunno in Emilia Romagna, imposte in anticipo dalla fuga in Europa di Bonaccini. Come noto i due nomi su cui punta il senatore Barcaiuolo, nei panni di coordinatore regionale, sono quelli della moglie Annalisa Arletti e di Ferdinando Pulitanò. Eppure lo scacchiere provinciale è tutt’altro che definito e per giungere alla definizione degli otto nomi (4 donne e 4 uomini) si è aperto un acceso dibattito. Con Carpi ‘coperta’ dalla Arletti e Modena da Pulitanò, si aggiunge certamente il nome dell’uscente Luca Cuoghi per l’area di Sassuolo e di Iseppi (al momento in vantaggio su Federica Galloni) per Pavullo. Per la Bassa probabile la candidatura di Monica Malaguti da Finale e per la zona di Castelfranco non è esclusa la riproposizione della candidata sindaco Rosanna Righini.
A questo punto mancherebbero due nomi, un uomo e una donna, uno dei quali certamente esterno al partito per dare un segnale di ‘apertura’. Ecco allora che se l’esterno fosse donna resterebbe aperta la casella ‘uomo su Modena’ da affiancare a Pulitanò. E’ qui che si inserisce il vero nome di ‘rottura’, quello cioè di Luca Negrini. Negrini, forte del buon risultato della sua lista civica (3966 voti, più di Lega e Fi) e in conflitto coi vertici locali del partito, per la solitudine nella quale è stato lasciato in campagna elettorale, continua a dirsi non interessato a una candidatura per concentrarsi sul suo ruolo di capogruppo in piazza Grande. Ma è evidente che se il suo nome venisse indicato da Bologna, magari dallo stesso viceministro Galeazzo Bignami consapevole della necessità di mettere a frutto le preferenze delle amministrative, difficilmente potrebbe rinunciare.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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