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La Regione ribadisce: i 480 operatori sanitari no vax (su un totale di circa 70.000 professionisti) andranno impiegati in modo da evitare il contatto con pazienti immunodepressi.
Continuano le discriminazioni ai danni dei sanitari non vaccinati, almeno in Emilia Romagna, e una consigliera di maggioranza, Stefania Bondavalli, eletta nella lista del presidente Bonaccini, parla di 'sanatoria non rispettosa della scienza'.
Ricordiamo che la scienza stessa afferma che dopo pochi mesi dalla inoculazione l'effetto del vaccino anti-Covid va scemando e di fatto si ritorna a una protezione vicina a quella pre-iniezione. Dopo 5 mesi dalla seconda iniezione, infatti, l'efficacia del vaccino nel prevenire il Covid scende dal 74% al 39%. Di qui l'incomprensibile distinzione tra medici.
L'assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini, che aveva fornito già nei giorni scorsi le prime indicazioni alle Asl, fa il punto dopo la riunione del tavolo degli esperti Covid.
'Riammettere i medici non vaccinati - afferma Donini al question time - è stato un gesto di attenzione del governo verso chi non ha contribuito alla vaccinazione nel 2021, l'unica arma per contrastare la pandemia. Colgo qui l'occasione per esprimere profonda gratitudine verso quell'oltre 99% di operatori che si sono vaccinati, hanno contribuito a contrastare virus e si sono sobbarcati anche il lavoro di chi è stato sospeso'. I no vax riammessi, sottolinea Donini, in ospedale 'devono avere mascherine e seguire le norme igieniche. Le Ausl devono porre attenzione nel ricollocarli, in particolare se in presenza di immunodepressi, trapiantati, malati oncologici. Per tutti i sanitari resta in vigore lo screening e l'effettuazione di un test in caso di sintomi sospetti'.
Ancor più dura la consigliera della lista Bonaccini Stefania Bondavalli.
'La sanatoria - sostiene Bondavalli - è una scelta non rispettosa della scienza e soprattutto di quegli operatori che si sono vaccinati e si sono fatti carico dell'emergenza'.
Le indicazioni sono contenute in un documento che la Direzione generale dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute sta per inviare alle Aziende sanitarie e agli altri enti e organismi della sanità pubblica e privata dell’Emilia-Romagna. 'La scelta antiscientifica, non basata sull’Evidence Base Prevention – si legge nel documento messo a punto dalla Cabina di regia -, del rifiuto alla vaccinazione ha quindi riguardato una esigua parte di sanitari, che niente modifica riguardo al successo ed all’efficacia della campagna vaccinale. La vaccinazione risulta tuttora un presidio sanitario imprescindibile per la tutela della salute pubblica ed in particolar modo per i soggetti più fragili'.
In Emilia-Romagna sono complessivamente 467 gli operatori della sanità non vaccinati, ovvero lo 0,64% del personale dipendente al 31 ottobre. In particolare, di questi 166 sono infermieri, 88 gli operatori socio-sanitari, 14 i medici dipendenti delle aziende, 21 quelli di medicina convenzionata.
Sopra la rosa lasciata nei giorni scorsi da una mano anonima al Policlinico di Modena e dedicata ai medici reintegrati. Il fiore è stato prontamente tolto dall'ingresso.
Redazione Pressa
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