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In attesa della fumata bianca per la nomina del nuovo presidente di Seta (qui l'articolo), il 14 settembre, giorno di apertura delle scuole, è indetto un nuovo sciopero aziendale.
'Per l’ennesima volta, nell’incontro di conciliazione previsto con la Prefettura di Modena, non c’è stata la volontà di trovare un accordo per la risoluzione di tutti i punti della vertenza, specie per quelli per i quali ci battiamo da anni - si legge in una nota Usb -. In Seta ci sono sicuramente persone che per interessi personali girano lo sguardo dall’altra parte, ma la maggioranza dei dipendenti desiderano lavorare in una Azienda dove ci sia per tutti lo stesso trattamento economico e normativo, pari diritti e opportunità, una programmazione annuale del lavoro che permetta di far conciliare pienamente i tempi di vita; una normativa che permetta l’elaborazioni di turni per il personale viaggiante più equi e meno disagiati; tempi di percorrenza calcolati in merito alla “velocità commerciale” con la garanzia di adeguate soste cuscinetto ai capilinea; più sicurezza sotto ogni aspetto e non solo per l’emergenza da Covid-19.
Si chiede troppo, oppure la normalità che forse si scontra con certe logiche aziendali?
A fine giugno Seta ha presentato una bozza di accordo di secondo livello per i nuovi assunti, che contrariamente da quello che chiediamo, prevede un peggioramento delle condizioni di lavoro, flessibilità in deroga al Ccnl e senza un minimo riscontro in termini economici. Alle organizzazioni sindacali firmatarie, dal momento che hanno perso credibilità, chiediamo il passaggio dalla Rsa alla Rsu, in quanto tutti i lavoratori democraticamente potranno decidere con il voto da chi farsi rappresentare, eleggendo anche i Rls. Condanniamo il silenzio delle istituzioni, alle quali sembra non interessare le regioni che stanno portando a scioperare i dipendenti di Seta in modo costante, ormai già da diversi anni.
Se da una parte escono i soldi per gli abbonamenti gratuiti, dall’altra parte dicono che non ci sono i soldi per rinnovare i contratti e assicurare condizioni di lavoro più dignitose per gli operatori di esercizio e per il sevizio da erogare agli utenti. Inoltre le misure antiCovid emanate per il TPL (che prevedono il riempimento dei bus in misura dell’80% della capienza massima) non assicurano di evitare il rischio di contagio per i conducenti e per le persone trasportate; inoltre sono insufficienti i mezzi e il personale che dovrebbe controllare e assistere nell’incarrozzamento alle fermate, dove le persone dovrebbero entrare e scendere in modo ordinato, uno per volta. Non basta poi sanificare i bus una volta al giorno dal momento che aumenta il carico'.
Lo sciopero di 4 ore avverrà secondo le seguenti modalità:
Servizio urbano di Modena dalle 18 alle 22
Servizio exrtraurbano di Modena dalle 17 alle 21
Urbano ed Extraurbano Di Reggio Emilia e Piacenza dalle 18 alle 22
Uffici e impianti fissi le ultime 4 ore del turno.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>