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'Come Circoli di Legambiente del territorio modenese esprimiamo apprezzamento per la decisione della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna di opporsi al rilascio delle concessioni di ricerca per idrocarburi nelle aree “Bugia” e “Fantozza”, poste a cavallo delle provincie di Modena e Reggio Emilia, accogliendo le richieste dei cittadini e dei Comuni delle aree interessate, preoccupati per l’impatto di tali attività'. Così in un nota i circoli di Legambiente di Modena, Formigine, Nonantola e Terre d'Argine.
'Ora, ci aspettiamo che il MISE, titolare dell’iter autorizzativo per le concessioni, tenga conto del parere della Regione e dell’opposizione di Comuni e cittadini e rigetti la richiesta della società Aleanna Resources relativa alle aree “Bugia” e “Fantozza”. Limitarsi a non autorizzare nuove attività di ricerca non è però sufficiente: è necessario che la Giunta regionale e il Governo si attivino anche per rivedere le numerose concessioni per l’estrazione di petrolio e metano già autorizzate - continua Legambiente -.
In provincia di Modena si tratta di oltre 30 pozzi produttivi situati a Mirandola, Spilamberto, Recovato, Barigazzo, Monte Cantiere e Vetta. Sono zone che presentano rischi sismici e ambientali analoghi alle due aree interessate dalla delibera di Giunta e quindi, sulla base delle stesse considerazioni, dovrebbero anch’esse essere esentate dall’estrazione di idrocarburi. Fermare la ricerca e il prelievo di gas e petrolio è necessario non solo per limitare gli impatti diretti sui territori interessati da tali attività, ma anche per accelerare la transizione a un sistema di approvvigionamento energetico fondato sulle rinnovabili, in modo da contrastare efficacemente i cambiamenti climatici e l’inquinamento atmosferico, problema particolarmente sentito in pianura Padana, e quindi tutelare la salute di tutti i cittadini. Proprio sul tema delle fonti fossili Legambiente sta promuovendo a livello nazionale la campagna #NoOil per bloccare le trivellazioni nei nostri mari, con una petizione rivolta al Ministero dello Sviluppo Economico.
Occorre procedere in questa direzione al più presto, anche in Emilia-Romagna'.
Redazione Pressa
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