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Dopo la clamorosa ufficializzazione da parte dell'Antitrust del controllo esclusivo di Hera su Aimag (qui) e dopo l'attacco del Pd con Carlo Bassoli (qui), sul caso interviene anche il consigliere della lista civica Mirandola 50mila, Giorgio Siena.
Un coro di proteste si leva dunque a Mirandola, col silenzio imbarazzante del centrodestra che dopo aver lottato per anni per l'autonomia di Aimag, ora sottoscrive il suo abbraccio definitivo ad Hera.
'In questi giorni sono previste riunioni della Corte dei conti per la fusione tra AeB e A2A, multiutility lombarde, su un sospetto danno erariale e dei giudici di Monza per la parte penale sull’accusa di aver operato la fusione di una società pubblica senza gara per individuare il socio migliore - scrive Sina -.
Nei fatti il Consiglio comunale di Seregno ha approvato il progetto di integrazione societaria ed industriale tra Ambiente Energia Brianza spa, società interamente partecipata da Enti pubblici (socio di maggioranza, il Comune di Seregno) e A2A spa. Obiettivo: la creazione di un polo lombardo di multiutility nel settore energetico attraverso un’operazione di concambio di azioni tra le due società interessate. Scambio tale da garantire ad A2A una partecipazione al capitale di AeB pari al 33,5% e il potere di nomina dell’amministratore delegato della partecipata. I soci pubblici mantengono la nomina di presidente e vicepresidente del Cda'.
'L’operazione sotto inchiesta non è identificabile con il progetto di partnership fra Hera e Aimag ma al tempo stesso analogie e circostanze simili non mancano. Opportunamente i nostri Comuni interessati conferiranno incarichi pro veritate per accertare la correttezza della procedura adottata e la stima dei valori in concambio. I sindaci che hanno sostenuto il piano dovranno rispondere a domande semplici e ovvie:
a) Se Aimag, in vista del futuro, ha forte necessità di stringere partnership con altre multiutility operanti nel settore perché non procedere con gara, con una pubblica manifestazione di interesse?
b) Perché nell’ipotesi di concambio non si è tenuta in considerazione anche quella della vendita di patrimonio, stante le necessità di un territorio funestato dal sisma e con beni pubblici fermi da anni e con il perdurare del danno nella città storica di Mirandola? Nessun gruppo industriale, anche delle dimensioni di Hera, può ritenersi al di sopra del principio di concorrenza. Pensano davvero che i comuni di Aimag manterranno il controllo grazie a un comitato del territorio, di tipo consultivo? Aimag è nata dal territorio, manterrebbe il nome e forse la sede, ma il controllo effettivo sarà totalmente di Hera con un piano nato sull’asse della Via Emilia e in condizioni peggiori di quelle che, prima delle elezioni, il Centro Destra considerava una svendita' - chiude Siena.
Redazione Pressa
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