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E' come un uomo. Un uomo che - dopo un lungo periodo di malattia e di paura - timidamente mette il naso fuori casa, faticosamente muove qualche passo in giardino e alza gli occhi verso il sole, senza riuscirlo a guardare. E mentre tentennando si avvicina al cancello che luccica, una voragine si spalanca orribilmente sotto i suoi piedi e lo costringe a tornare sui suoi passi, terrorizzato. Lo costringe a rientrare in casa, col respiro corto, le mani gelide e a chiudere a doppia mandata la porta. Per sempre.
E' come un uomo. La Partecipazione è come un uomo. Alla Partecipazione alla cosa pubblica a Modena è capitato esattamente quello che è capitato a questo uomo. Dopo tanto tempo una marea di cittadini modenesi è scesa in strada, non organizzata da partiti, associazioni, chiese o sette.
Una marea di persone è scesa in strada di notte, salendo sulla propria bicicletta per dire no non solo a 550 nuove case a Vaciglio, ma a un modello di urbanistica. Superando resistenze, paure, menefreghismo, scoramento e disillusione. Questa marea di persone, mille e oltre, il 21 settembre scorso è scesa in strada dando un'altra, l'ennesima - forse l'ultima - opportunità alla politica per riacquistare credibilità. E' scesa in strada non per una ronda anti-immigrati, ma per far sentire la propria voce, sicuri di essere ascoltati. Perchè così funziona in una città 'inclusiva'. L'Ascolto predicava Muzzarelli. Balle. Sì, balle, perchè ecco e invece cosa è successo.
A questo timido tentativo di riappropriarsi della cosa pubblica la politica, o meglio il Pd targato Bortolamasi-Poggi (quello malettiano!) e la giunta targata Vandelli-Muzzarelli, hanno risposto NO.
Hanno parlato di diritti acquisiti, di costruttori con in mano penali milionarie e hanno vagheggiato su nuove strade e ciclabili. Hanno risposto con la voragine. La voragine del potere che inghiotte la partecipazione.
Ora quei cittadini tornano nelle loro case e chiudono le porte. Come un uomo. Un uomo arrabbiato, deluso, sconfitto. Ma almeno a questo uomo non si osi ora parlare di 'lotta al populismo'. Sarebbe troppo. Anche per Muzzarelli. Anche per Francesca Maletti.
Giuseppe Leonelli