Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Sul caso del dossieraggio carpigiano merita ancora un particolare approfondimento il ruolo del leader Lega Stefano Vernole, non indagato. Va bene, Vernole si sentiva come uno 'della banda della Magliana pronto a riciclare tutto', va bene, ha ammesso di aver 'raccolto lui il materiale passando bozza a Facci affinchè facesse una interrogazione'. Va bene, ma davvero il fine di questa operazione del duo Morelli-Vernole era consapevolmente quello di screditare, o meglio 'distruggere', il sindaco di Carpi Bellelli?
Il dato ovviamente è centrale perchè sinora la difesa della Lega è stata sulla scia di un impegno politico tradotto nel tentativo di fare semplicemente una interrogazione, come detto dal commissario Lega Guglielmo Golinelli nella conferenza di poche settimane fa a Mirandola.
La risposta alla domanda 'l'obiettivo era screditare?' l'ha data l'amico d'infanzia, confidente ed ex datore di lavoro di Morelli nell'interrogatorio, già citato, del 20 febbraio 2019.
La domanda del magistrato è chiara. 'Morelli le ha mai espresso il desiderio di far uscire sui giornali la vicenda del presunto illecito acquisto dell'appartamento da parte di Bellelli?'. La risposta è netta: 'Sì, lo scopo della vicenda era quello di far verificare la vicenda attraverso Vernole, affinchè poi fosse pubblicata sui giornali. Specificò che la notizia avrebbe dovuto uscire sulla stampa in vista delle future elezioni allo scopo di screditare Bellelli'.
Il fatto è che una certa consapevolezza che Morelli stesse creando questo dossier sulla casa acquistata dalla moglie di Bellelli per 'distruggere il sindaco' parrebbe averla anche Vernole e lo ammette all'interrogatorio, lo stesso nel quale afferma di avere 'raccolto egli il materiale passando una bozza a Facci'.
Anche in questo caso la domanda nell'interrogatorio del 19 febbraio è chiara.
'Nel fare uscire sulla stampa questa vicenda dell'appartamento del sindaco, Morelli era interessato a distruggere Bellelli o a salvaguardare un comparto dalla cementificazione?' - chiede il magistrato. La risposta di Vernole è questa: 'Non saprei dire con precisione. Forse entrambe le cose. E' però solo una mia valutazione'.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>