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In tanti hanno voluto partecipare questo pomeriggio alla Messa presieduta dal vescovo Erio Castellucci nella Cappella del Policlinico di Modena in occasione della XXIII giornata del malato che si terrà domani. Insieme a lui, tra gli altri sacerdoti presenti, anche don Ilario Cappi, 91enne per decenni parroco al Policlinico.
La liturgia prevedeva la lettura del Vangelo di Marco. In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
'Gesù ha il cuore di Dio e quando incontra persone svantaggiate, cerca in tutti i modi di colmare questa loro carenza che sia la salute, il cibo o la grazia. Gesù infatti incontra malati, affamati, peccatori... Non vuole essere scambiato per un mago, ma far capire qual è il sogno di Dio per ciascuno di noi. Il desiderio di Dio è quello di dare gioia, di spandere felicità, come fa qualsiasi genitore o nonno per i figli e i nipoti - ha detto il vescovo -. La gente accorreva e gli portava i malati e lo supplicavano di poter toccare il lembo del suo mantello e Gesù, pur correndo il rischio di essere scambiato per mago, concede la guarigione e la salvezza. Quel lembo del mantello adesso siamo noi, siamo noi che lo rendiamo presente e che dobbiamo lasciarci toccare da chi soffre nel corpo e nello spirito. Anche se non è sempre comodo perchè a volte si viene raggiunti da mani che non vorremmo ci toccassero, ma questo è un Dono del Signore, lasciarci raggiungere di chi ha bisogno'.
Al termine della Messa il nuovo direttore generale dell'azienda ospedaliera, Luca Baldino, ha colto l'occasione per un saluto agli operatori sanitari. 'Momenti come questi sono per me importanti perchè ci ricordano che quello che noi facciamo ha sempre il malato al centro - ha detto Baldino -. E perchè ci ricordano quanto siamo comunità nelle quali condividiamo gli stessi valori che sono gli stessi indipendentemente dal Credo di ciascuno e, oggi, in un mondo che sembra impazzito credo sia ancora più importante'.
Redazione Pressa
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