'La prevenzione andava fatta prima, ora può essere d'ausilio ad azioni forti, mirate sofferte e impopolari di chi ne ha l'autorità ed il 'dovere' anche in ambito locale laddove se, e dico se, i 'numeri' lo richiedono'. Un visione cieca se ci fermiamo ai soli casi registrati nel Comune di Pavullo mentre si attesta un crescere di positività in tutti i Comuni dell'Unione del Frignano, con i ben 16 casi registrati nella sola giornata di ieri nel piccolo territorio di Montecreto'. Maria Cristina Bettini del Comitato 'Salviamo l'ospedale di Pavullo' ha una visione chiara dell'emergenza sanitaria che si sta vivendo a Pavullo e l'idea di 'prevenzione' da preferire alle chiusure evocata anche questa mattina in un intervento sul nostro quotidiano non la convince per nulla.
'I sindaci in attesa di indirizzi e strategie concordate con enti superiori possono adottare tutte le misure in loro potere atte a vietare lo stazionamento in strade, piazze e luoghi pubblici dove notoriamente sussiste il pericolo di assembramento e vietare attività di ogni tipo che non garantiscano il distanziamento sociale e intensificare i controlli con il coinvolgimento del corpo di polizia municipale - afferma la Bettini - Dunque non un'attività residuale come afferma il sindaco Biolchini, ma straordinaria in situazione contingibile ed urgente come da decreto legislativo 267/2000 di carattere sanitario atta a salvaguardare l'individuo e l'economia futura'.
'Pavullo, no caro Biolchini: l'attività anti-covid dei sindaci non è residuale'
Maria Cristina Bettini del Comitato 'Salviamo l'ospedale di Pavullo' ha una visione chiara dell'emergenza sanitaria
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