Altro che playoff dunque, altro che salto di qualità dopo un girone d’andata anonimo che ha visto avvicendarsi due allenatori, prima Bianco poi Bisoli, per finire con un terzo mister, Mandelli. E’ vero che quest’ultimo ha portato i gialli alla salvezza e alla permanenza della squadra in serie B, ma con tante aspettative andate in fumo, con tanti annunciati e attesi salti di qualità mai raggiunti verso le posizione nobili della classifica. Nulla di tutto questo è successo e tanta è stata la delusione per gli affezionati tifosi che erano accorsi in 14mila al Braglia in occasione del derby con la Reggiana e che in600 erano andati ugualmente domenica a Carrara.
Ma una cocente delusione anche per la proprietà, dal presidente Carlo Rivetti ai figli e agli altri componenti la famiglia, che hanno messo impegno, entusiasmo, tempo e… soldi per allestire una squadra che invece non ha
E ora che siamo alla fine di questo campionato da scordare in fretta, si impone una revisione totale della squadra e dei vertici tecnici perchè sono stati troppi i giocatori che non hanno corrisposto alle attese, che non si sono dimostrati all’altezza del budget occorso per acquistarli, che hanno via via perso la fiducia dei tifosi.
E’ ora di cambiare pagina, di cambiare buona parte della rosa attuale che si è dimostrata incapace di affrontare il campionato e di calarsi nella realtà della serie B e procedere ad una campagna acquisti maggiormente attenta rispetto alla precedente, con l’individuazione di giocatori adatti alla categoria, anche se non portano nomi importanti: i vari Pedro Mendes, Defrel, Caldara Di Pardo, che dovevano rappresentare la ciliegina sulla torta e far fare alla squadra il famoso salto di qualità, hanno viceversa deluso le attese dei settemila abbonati e degli altrettanti paganti che hanno riempito il Braglia quest’anno in diverse occasioni e della generosa e appassionata famiglia Rivetti che si è dimostrata sempre attenta e vicina alla squadra e alla società. E che non meritava questa conclusione.
Cesare Pradella