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Coronavirus, protocolli a Modena dicono di usare spazi Pronto soccorso

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L'ex primario del Ps Giovanardi: 'Anche i bambini in età pediatrica e i genitori tenuti in osservazione presso Pronto soccorso. L'azienda dovrebbe ammetterlo'


Coronavirus, protocolli a Modena dicono di usare spazi Pronto soccorso
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Caro direttore,
in qualità di ex primario del Pronto soccorso del Policlinico di Modena ho letto con interesse la lettera della dottoressa Anna Beatrice Borrelli che elencava alcune presunte criticità nei percorsi di presa in carico dei pazienti con sospetta infezione da Coronavirus. Nella replica dell’azienda sanitaria si sottolineava la scarsa credibilità dell’interlocutrice ma non c’era alcuna risposta sul merito delle critiche. È stato richiesto un confronto tra le due posizioni ma l’azienda non ha più risposto.

Ai tempi della SARS, in qualità di direttore del Pronto soccorso del Policlinico, insieme al responsabile provinciale dell’emergenza, diffondemmo a tutti i centri di informazione, ai cittadini, ai medici di famiglia.

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questa indicazione: non recarsi mai nei pronto soccorso costantemente sovraffollati e con attese lunghissime anche per le emergenze ordinarie; al contrario farsi visitare a domicilio e in caso di necessità rivolgersi direttamente al reparto di malattie infettive, dotato di camere di isolamento e che fu allora adeguatamente potenziato per far fronte ad ogni emergenza.

Alle porte dei Pronto soccorso furono affissi dei cartelli che invitavano a non varcare la soglia. Lo stesso personale del Pronto soccorso si faceva cura di accompagnare il paziente presso il reparto di malattie infettive evitando l’ingresso nel Pronto soccorso generale.

Al contrario a tutt’oggi i protocolli dell’azienda impongono ai sanitari di usufruire degli spazi del Pronto soccorso. In un unico box saranno valutati e trattenuti per i primi accertamenti; se il sospetto prendesse corpo il paziente effettuerà prelievi e verrà trasferito sempre all’interno dell’obi (osservazione breve intensiva) PS dove dopo circa 6 ore arriveranno i risultati dei test.

Anche i bambini in età pediatrica e i genitori saranno tenuti in osservazione presso il Pronto soccorso.

Può darsi che io abbia assolutamente torto e che sia più razionale concentrare questi pazienti nel Pronto soccorso generale. Bisognerebbe però che l’azienda ammettesse l’esistenza di questi protocolli senza demonizzare chi avanza proposte migliorative e affermando che comunque non si è ancora presentato nessuno. Caro direttore, un grandissimo grazie per aver pubblicato opinioni diverse; sei stato uno dei pochi che ha cercato di informare i cittadini su una questione così delicata e controversa.

Dottor Daniele Giovanardi

Ringraziamo il dottor Giovanardi per la sua lettera certi che sia utile far conoscere nei dettagli le regole e le modalità operative applicate a Modena per far fronte alla possibile diffusione del Coronavirus. Ovviamente nel farlo respingiamo al mittente le accuse che ci sono state mosse dall'Azienda ospedaliera universitaria, Aou, di diffondere notizie fuorvianti e pubblichiamo il documento che testimonia la veridicità del protocollo descritto dall'ex primario del PS modenese.

Giuseppe Leonelli



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