È venuto il momento della verità per Aimag. E soprattutto per Riccardo Righi, sindaco di Carpi. Lui, che non è del PD, ha fatto in questi mesi il lavoro sporco per conto del PD. Quel PD che negli anni ha provato a cedere Aimag a Hera in tutti i modi, senza riuscirci, con gli ex sindaci di Carpi Enrico Campedelli e Alberto Bellelli. Con gli stessi dirigenti di Hera che ebbero a lamentare il “mancato rispetto degli accordi”.E il lavoro sporco è giunto a compimento: Righi ha tessuto la tela, ridando solidità a un patto di sindacato che soprattutto Bellelli aveva spaccato - con scelte molto opinabili su strategie e nomine. Trovandosi però nella triste situazione di dover elogiare la Lega mirandolese, quella di Golinelli, uscita persino dall’Unione dei comuni ma paladina, secondo Righi, di visione strategica e unità di intenti. Mettendosi invece in forte contrapposizione con il PD della bassa e gli ex sindaci di sinistra, con i quali sono anche volate parole grosse. Rompendo nel mentre accordi e rapporti con gli alleati carpigiani alla sua sinistra. Costretti a tacere solo perché – sempre politicamente parlando - c’è
in ballo la poltrona di Andrea Artioli.In questi giorni però tutto può cambiare.
Perché è il momento delle assemblee pubbliche. Che iniziano a Novi, stasera, con l’incontro organizzato dai comitati dell’acqua pubblica. Capitanati dal sempiterno Roberto Galantini, già promotore di quei due referendum che finora hanno bloccato i diversi tentativi di scalata. E che dovrebbe vedere la partecipazione dello stesso sindaco Enrico Diacci, che essendo in scadenza di mandato nel 2027 è alla ricerca di come posizionarsi per non perdere i voti alla sua sinistra, senza i quali non sarebbe stato eletto nemmeno nel 2017.
Ma stasera sarà anche l’occasione per affilare le armi in vista dell’assemblea pubblica che ci sarà domani sera a Carpi.Nella quale Righi, per l’ennesima volta, porterà le sue ragioni per la cessione del controllo a Hera. Tutte basate sui problemi di bilancio, di accesso al credito e di partecipazione alle gare di Aimag. Ma ci sono davvero questi problemi? E se ci sono, chi è che deve risolverli?
Perché se Aimag fosse davvero nella situazione descritta, un proprietario serio avrebbe innanzitutto esautorato il CdA che s’è reso responsabile del problema. Per nominare un nuovo CdA e un nuovo amministratore delegato, dando mandato di riferire in brevissimo tempo sullo stato reale dell’azienda e predisporre un adeguato piano industriale.
Non può certo essere il CdA che ha creato il problema a risolverlo.
E non può soprattutto essere un sindaco, che è un politico, a stare mesi e mesi a delineare e decidere le strategie di un’azienda. Un sindaco deve indirizzare in base ai programmi e ai bilanci votati e agli indirizzi del consiglio comunale. Poi deve sindacare, nel senso di esaminare, verificare, giudicare. E deve restare sufficientemente distaccato per essere imparziale e lucido nelle decisioni. Righi, invece, non pare avere questa terzietà. Che gli sarebbe soprattutto necessaria per giudicare serenamente come si possa essere arrivati a questo punto e con la manina di chi.
Magath