Caso Amo, Reggianini verso le dimissioni: Vaccari è (di nuovo) in pole per sostituirlo
Eppure nella triste vicenda dell’Agenzia per la mobilità modenese non ha nessuna colpa, forse neppure sui 50.000 euro usciti dal suo bancomat
Perché Reggianini, come abbiamo ribadito più volte su queste colonne, nella triste vicenda dell’Agenzia per la mobilità modenese non ha nessuna colpa. E ribadiamo che sui 500.000 euro scomparsi dai conti correnti, attraverso decine di bonifici che lui stesso ha denunciato come truffaldini, non ha responsabilità dirette. E secondo noi neanche sui 50.000 euro usciti dal suo bancomat, peraltro ridotti a meno della metà dopo aver fatto bene i conti (qui l'analisi in esclusiva de La Pressa). Il problema è che questa notizia è arrivata al nazionale, e continua a distanza di giorni a essere su tutti i giornali, con foto di macchine di lusso, cavalli, orologi: tutta la potenza di fuoco dei media e dei social a gettare ombre sul PD e sulla gestione che il PD ha fatto della cosa pubblica in provincia di Modena.
È vero che con le dimissioni di Reggianini le polemiche non si bloccherebbero di botto. Anzi, qualcuno potrebbe prenderla come un’ammissione di colpa. Ma almeno nel medio termine non ci sarebbero tutti questi strascichi in casa PD. Partito addirittura in difficoltà a comporre la segreteria provinciale, con la maggior parte dei dirigenti di prima fascia poco propensi a entrare in una segreteria che per mesi e mesi verrebbe martellata a mezzo stampa.
Per questo, al di là delle esternazioni di facciata, il messaggio che emerge dalle conversazioni con il 99% degli attori in gioco è sempre lo stesso: le dimissioni arriveranno entro venerdì (oggi) o al massimo sabato (domani).
È difficile capire quanto ci sia di politico, e non di amministrativo, in tutto ciò. Come che chi qualche mese fa non era d’accordo sull’ennesima nomina senza un vero e proprio congresso, non avendo però il coraggio di renderlo pubblico, oggi stesse prendendo la forza necessaria dalla vicenda in corso. E dall’altra parte, da parte di quei pochissimi che lo difendono, pareva fino a ieri esserci più la necessità di conservare anche per i prossimi decenni le posizioni elettive che altro.
Ma anche in questo caso il problema sembra essere risolto: perché chi meglio di Vaccari, segretario “commissario” uscente del partito, potrà di nuovo riprendere in mano le redini del PD modenese in questa ennesima fase di transizione? Specie in questo momento di estremo nervosismo e con la Festa provinciale de l’Unità alle porte, nella nuova sede accanto al Palapanini. Essendo un parlamentare non potrebbe farlo, da statuto del PD: ma crediamo che nessuno gli negherà una seconda deroga.
Magath
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.
Tangenziale di Modena bloccata dai Pro-Pal: la legge prevede il carcere e il buonsenso è calpestato
Accordo Aimag-Hera naufragato, ora vanno restituiti i 30 milioni: doppio rischio
Il profeta del 'Sì sì vax' dichiara di essere finanziato da aziende che producono vaccini: ma dirlo ora è tardi
Rifiuti, Mezzetti ha osato criticare Hera e ora paga lo scotto. Stessa cosa per Righi su Aimag
Segni di vita nella componente ex Margherita all'interno del Pd della Schlein
Zone Rosse a Modena: è la conferma che siamo in emergenza criminalità
Devianza giovanile a Modena: giusto fotografare la complessità, ma dopo l'analisi serve il coraggio di cambiare
Zone Rosse: Modena naviga a vista su un mare di ricette 'vecchie' che distraggono dal problema

 (1).jpg)
