Una realtà conosciuta benissimo dai cittadini e dagli amministratori e la scienza conferma come questo contesto drammatico provochi un aumento dell'incidenza delle malattie cardiovascolari e dei tumori.
Tutto questo è noto, eppure si continua allegramente a fare finta di nulla. Qualche inutile blocco del traffico, qualche campagna per preferire la bici con caschetto giallo all'auto che fa brum brum, qualche alberello striminzito piantato tra il cemento e via che si prosegue come sempre.
Ora, è evidente che sulla conformazione geografica della Pianura Padana poco si può fare, ma è altrettanto vero che proprio per questo limite fisiologico occorrerebbe trattare il territorio con la massima cura. Come davanti a un paziente malato ci si approccia con scrupolose attenzioni, così davanti a un ambiente sull'orlo del collasso occorrerebbe usare tutte le precauzioni possibili.
Invece chi ha la responsabilità del Governo locale, dalla Regione, passando per i Comuni, prosegue dritto per dritto. Come se il problema non esistesse, come se l'aria non la respirassero tutti, figli di amministratori e figli di operai, padri di imprenditori in Maserati e padri di impiegati in Panda.
Così, solo per fare qualche esempio, davanti allo slogan del consumo zero di suolo nelle due passate consigliature a Modena si è costruita una vera e propria frazione dal nulla. A Vaciglio, 500 e passa case su un prato verde. E ancora: davanti al ritornello della Regione Emilia Romagna del tetto del 3% di suolo consumabile, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) in un rapporto del 2022 ha certificato come questa sia la quarta regione in Italia per consumo di suolo e nel 2021 sia la terza regione per incremento di suolo consumato rispetto al 2020 con (più 658 ettari). Da un lato si incentivano le 'domeniche senz'auto' e dall'altro si organizzano eventi per magnificare lo splendore della motor valley e delle eccellenze motoristiche, con quelle belle vetture che fanno un chilometro con mezzo litro di benzina, che con una prima-seconda consumano come un viaggio da Napoli a Milano su una Clio, mentre lo skyline dai piani alti dei palazzi è ridotto a un bosco di ciminiere.
E poi l'enorme tema dell'inceneritore.
E l'opposizione? Che la destra del mito del pragmatismo, del lavoro e delle fabbriche che arricchiscono tutti non si faccia carico del problema fa un po' schifo, ma è quasi comprensibile. Quello che è inconcepibile è l'assoluta accondiscendenza della sedicente sinistra. Dell'anima ambientalista e critica. I 5 Stelle, dopo aver fatto del tema ambientale il proprio cavallo di battaglia per anni, sono pronti a trovare un accordo col Pd in tutta l'Emilia o quasi per entrare in giunta con la solita promessa di 'costruire meno' ed essere bravi bravi a bruciare solo rifiuti puliti. La responsabile di Legambiente è entrata da tempo in giunta a Modena. Anche i Verdi il passo lo hanno fatto anni fa.
Insomma, battaglie comuni, rappresentanza del diritto alla salute di tutti, svendute per un pezzo di potere. E allora, in fondo va bene così. Evidentemente ci meritiamo di soffocare in un mare di Pm10. Ma col sorriso.
Giuseppe Leonelli