Perchè oggi, dopo 80 anni di governo monocolore, a Modena la conservazione perbenista è rappresentata senza dubbio da chi rappresenta il Sistema di potere. Nell'enclave modenese, anomalia assoluta a livello nazionale, le ideologie, la destra e la sinistra, non c'entrano nulla: c'entra la gestione del potere. Null'altro.
In vista delle elezioni di giugno il volto di questo potere è incarnato dal candidato sindaco Massimo Mezzetti. Ovviamente occorre depurare quel canto liberatorio del '68 da ogni accenno di violenza, nessuno - a differenza di quel che cantava Pietrangeli - vuole la guerra, tutti condannano ogni tipo di atto violento, ci mancherebbe, eppure il concetto di 'pace' utile al manovratore espresso 50 anni fa è attuale. Oggi più che mai.
Perchè Mezzetti si presenta proprio in questo modo. Come il pacificatore dopo gli anni della politica muscolare e aggressiva di Muzzarelli. Dopo l'amministratore delegato della giunta, dopo l'uomo forte circondato da assessori deboli, arriva Massimo Mezzetti col suo slogan 'della forza gentile'.
'Sono contrario a una politica muscolare e urlata, c'è bisogno
Tutto bello. Peccato che dietro a questa gentilezza si nasconda sempre lo stesso modello di potere. Un modello autoreferenziale, che esclude il diverso, che impedisce il ricambio, che stronca ogni impulso creativo che non si allinei al pensiero dominante. Un pensiero sostenuto da una importante fetta di economia, in uno dei territori (Modena) più ricchi d'Italia e d'Europa.
Cosa serve essere 'gentile' se poi nei nodi centrali di comando si alternano sempre le stesse persone, se il valzer delle nomine pubbliche vede sempre gli identici volti (qui un recente resoconto), se i risultati degli appalti pubblici sono spesso già scritti, se al Festival Filosofia i filosofi non allineati vengono definiti 'fascisti', se l'appartenere al centrosinistra di governo spalanca porte ed essere fuori (poco importa se fuori a destra o a sinistra) le chiude ermeticamente.
Ecco allora che, al di là della indubbia preparazione culturale e del profilo personale di livello di Mezzetti (che nessuno mette in discussione sul piano umano), la discontinuità politica rispetto a Muzzarelli non esiste.
Giuseppe Leonelli