Caro direttore,
Ho ascoltato le dichiarazioni del sindaco Mezzetti in merito alle bande giovanili: mi sono dovuta sincerare di aver capito bene.
Il mito del 'disagio' o della 'rabbia' sociale ormai non è più creduto neanche dai benpensanti a oltranza, quindi inviterei il primo cittadino a fare un bagno di realtà e a rendersi conto che i primi a rimanere nei loro ranghi, a non voler assorbire quello che di bello la nostra cultura ha, a non voler dare dimostrazione di sano orgoglio personale attraverso lodevoli prestazioni scolastiche, sono gli appartenenti a tali bande.
Da persona che ha vissuto in trincea determinati episodi, posso affermare che certe coccole nei loro confronti e delle loro famiglie li hanno portati a ritenere scontati determinati privilegi, a discapito degli oriundi di Modena e provincia.
Tra mansioni lavorative ottenute senza troppe difficoltà ed elargizioni di welfare erogate a corollario non credo che ci sia tanto da lamentarsi, altrimenti mi si dimostri il contrario.
Chiudo con un invito: questi ragazzi e le loro famiglie si impegnino a usufruire delle varie forme culturali presenti sul nostro territorio. Non mi sembra proprio di averli notati nei musei piuttosto che a spettacoli di varia natura, ma semplicemente di vederli tra la pletora di tavolini e sedie dei locali di ristorazione che stanno inondando le nostre città. Una persona integrata è tale non certo perché prende lo spritz come tutti gli altri: ci rifletta, signor sindaco.
Perplessa e sbigottita, la saluto cordialmente
Caterina Di Stasi
Sicurezza, sbigottita dalle dichiarazioni del sindaco di Modena: la colpa è delle vittime?

Questi ragazzi si impegnino a usufruire delle varie forme culturali presenti sul nostro territorio. Non mi sembra proprio di averli notati nei musei...
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