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Dossier inceneritore: dove vanno a finire le diossine? Anche nel Parmigiano

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Il fenomeno descritto nel testo è noto come bioaccumulazione. Un esempio: per produrre 1 kg di formaggio occorrono 16 litri di latte, per produrre i quali la mucca ha mangiato tot chili di erba, cresciuti di tot metri quadri di terreno su quali si sono depositati tot inquinanti per il tot tempo necessario alla crescita dell'erba stessa, oltre a quelle inspiarate direttamente dalla mucca. Ecco che in quel kg di formaggio troviamo concentrati gli tutti gli inquinanti entrati nei passi della catena aliementare precedenti la produzione. Invece nel caso di gestazione le diossine passano direttamente dalla madre al nascituro tramite il cordone ombelicale


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Il Comitato Modena Salute e Ambiente, uno dei protagonisti della opposizione al raddoppio dell’inceneritore, ha realizzato per la Pressa un dossier dettagliato che fotografa attraverso le cifre diffuse dal gestore stesso (Hera) la situazione dell’impianto modenese che brucia ogni anno oltre 200mila tonnellate di rifiuti. Un quadro che contribuisce al dibattito sul tema-rifiuti, sulle sue ricadute ambientali ed economiche, e che racconta di come Modena sia diventata negli anni uno dei poli dell’incenerimento in Italia.

Pubblicheremo il dossier in più puntate, il mercoledì e il venerdì.

Dopo aver fatto il quadro della storia dell’impianto, sullo stato attuale dell'inceneritore. su le promesse non mantenute e sulle emissioni inquinanti pubblichiamo una analisi sulle conseguenze pratiche della diffusione di queste polveri.

Si tratta, come già detto, un resoconto effettuato da una delle parti in causa (anche se i dati sono diffusi direttamente da Hera e quindi non smentibili), ovviamente qualora Hera o altri soggetti interessati volessero replicare, La Pressa ospiterà ogni intervento. 

'Dove vanno a finire le diossine: anche nel Parmigiano'. A dirlo è l'ingegnere Benassi, all’ epoca responsabile del progetto di raddoppio. Questo è il testo di una intervista datata 27 luglio 2005

Da questa intervista estraiamo due stralci per commenti.

1. Tema diossina nel Parmigiano

Il fenomeno descritto nel testo è noto come bioaccumulazione. Un esempio: per produrre 1 kg di formaggio occorrono 16 litri di latte, per produrre i quali la mucca ha mangiato tot chili di erba, cresciuti di tot metri quadri di terreno su quali si sono depositati tot inquinanti per il tot tempo necessario alla crescita dell’erba stessa, oltre a quelle inspiarate direttamente dalla mucca.

Ecco che in quel kg di formaggio troviamo concentrati gli tutti gli inquinanti entrati nei passi della catena aliementare precedenti la produzione. Invece nel caso di gestazione le diossine passano direttamente dalla madre al nascituro tramite il cordone ombelicale.

 Com’è andata a finire ci risulta che il citato impianto di Rufina NON sia stato fatto…

2. Per gli NO2 I filtri migliori sono SNCR o SCR? Dalla intervista non è chiaro, per l’Europa sì.                       

Non è una differenza da poco, in un caso  (SCR) la depurazione degli NOx arriva a circa 95%,nell’altro (SNCR) si ferma al 55% circa, quasi la metà! Come già detto sono circa 800 milioni di km/auto/anno in meno.

Date  come veritiere la data dell’intervista, luglio  2005,  e la correttezza del report giornalistico ci sembra si notare una contraddizione temporale. In sintesi:

2002- In italia esistono almeno 3-4 inceneritori con filtri SCR.

2003- Vengono rinnovati i filtri di Modena, linee 1-2-3 con filtri SNCR

2003- Anche nel progetto della 4° linea vengono previsti i filtri SNCR.

2004- Marzo la commissione europea ( la stessa di cui ha fatto parte l’Ing. Benassi? ) dichiara la tecnologia SCR  come migliore tecnica disponibile. Vedi ritaglio Hera sotto. Questo dichiarazione di colpo declassa i filtri SNCR a NON migliore tecnologia disponibile. Come quelli  appena installati a Modena e già “vecchi”, peccato ! Idem per quelli previsti nel progetto di raddoppio.

2004- 15 Ottobre.  Si chiude la conferenza dei servizi, VIA, sei mesi dopo la comunicazionie europea, ma NON viene prescritto il passaggio ai filtri SCR, nonostante la precisa indicazione della commissione europea di sei mesi prima

2005- 1 Marzo Per l’impianto di Rimini, (presumiamo anche per tutti gli altri del gruppo) Hera recepisce e adotta i filtri SCR, vedi ritaglio sotto. Altra Multiutlity , Iren,  ma stessa cosa raccomandazione, a Torino per il progettando impianto Gerbido ( tanto per uscire dalla regione): usare filtri SCR.  Quindi possiamo affermare che almeno dalla primavera 2004 i filtri SCR rappresentato ufficialmente le migliori tecniche disponibili e vengono via via adottati dagli addetti ai lavori sia nei nuovi impianti che nell’ammodernamento degli esistenti. Ma non a Modena. Ci chiediamo perché?  

2005- 27 Luglio - Domanda: Perché nell’intervista si definiscono le linee 1-2-3 con filtri SNCR ( installati nel 2003) come  rientrare perfettamente nelle migliori tecniche disponibili quando da oltre un anno lo sono i filtri SCR?  Come indicato dalla commissione  europea e riconosciuto, tra gli altri, da Hera che riconoscono e adottano il filtri SCR.                  

2006- Subentra Hera   il tutto viene ( pesantememnte) riprogettato e,  grazie anche alla segnalazione del Comitato Modena Salute e Ambiente, vengono previsti e installati i filtri SCR.

Che, ripetiamolo forte, non significa affatto aria pulita e sana in uscita dal camino, ma soltanto un po’ meno inquinata, ma inquinata era, è, e sarà.

Effetto serra e  CO2 emessa: un altro inquinante comparabile con le auto.  Tra  Aprile 2010 e  luglio 2011, (dati Arpae) la 4° linea ha emesso 254.711 t. di CO2 a fronte di 279.167 t. di rifiuti bruciati nello stesso periodo, quasi 1:1 in tra ingresso e emessi al camino!  Su dodici mesi sono circa 190.000 t di CO2 emesse !

Tradotto in auto, servono 1.300.000.000 (un miliardo settecento mila!) km/anno di una moderna Euro 6 1500 cc ( che emette circa 150 g/km di CO2) per egualiare in un anno le emissioni dell’inceneritore !  Oppure 130.000 auto da 10.000 Km/a. Come già detto per gli Nox, stesso ordine di grandezza dell’Autosole. E poi ci chiedono le targhe alterne (che sono da fare ma coerenza zero).

Per Ammoniaca  (489 kg/a emessi in atmosfera) e Acido Cloridrico (2402 kg/a emessi) invitiamo il lettori a leggere le etichette con le precauzioni d’uso nelle confezioni in commercio in qualsiasi negozio.

Da notare : NON DISPERDERE NELL’AMBIENTE, siamo veramente appesi a un filo d’aria che tira…

Cartine, grafici e considerazioni simili per tutti gli altri inquinanti emessi come da tabella pubblicata. Ripetiamolo ancora, tutto questo per un impianto progettato a Modena, di proprietà di Modena (fino al 2005) e (solo ?) al servizio di Modena. Immaginando sempre  che tutto questo poteva ( e doveva) essere dimezzato o ancora meno, poi via via azzerato, cominciando proprio  non facendo l’evitabilissimo raddoppio.

Per un‘aria e un futuro migliori.

 Comitato Modena Salute Ambiente

 

 

 


Redazione Pressa
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