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Pochi giorni fa la Pressa ha pubblicato il progetto di riqualificazione del Parco Ferrari che l''Associazione cittadini per il parco Ferrari' presentò nel 2011 in pieno dibattito sulla piscina al Parco e che ha riscoperto in questi giorni in vista dell'atteso concerto di Vasco Rossi. Ma la proposta dell'associazione presieduta da Nicoletta Uzzielli non fu l'unica ad emergere ai tempi dello scontro tra l'asse Daniele Sitta-Antonio Marino e le associazioni ambientaliste.
L'allora ribelle (oggi completamente normalizzato) Paolo Silingardi presentò con la sua Modena Attiva un progetto suggestivo di labirinti nel parco. Un progetto che, al pari dì quello dell'Associazione per il parco Ferrari, merita di essere rispolverato.
Rispolverarlo non solo per vezzo storico, ma perchè a 6 anni di distanza il parco è ancora in largo stato di abbandono. Perchè, certo, nella sfida piscina sì-piscina no Sitta e Marino persero, ma chi vinse? Nessuno.
La piscina non si fece, ma non si fece neppure null'altro. E il parco Ferrari ora è una landa deserta nella quale i fan di Vasco hanno, purtroppo, ben poco da distruggere.
Forse ad avere vinto in quel dibattito nel regno di Giorgio Pighi che assunse toni a tratti surreali è in qualche modo Silingardi che dopo aver servito Gian Carlo Muzzarelli alle primarie in chiave anti-Maletti (Silingardi tolse a Francesca Maletti voti ribelli e Massimo Giusti voti cattolici), ha visto rifiorire la sua attività imprenditoriale (è titolare di una società che lavora con il pubblico in progetti di sostenibilità ambientale) e si è visto anche offrire il ruolo di presidente Amo (che poi ha rifiutato come fece l'ex sindaco di Nonantola Pier Paolo Borsari) al posto di Andrea Burzacchini (tutto per non far passare gli invisi al sindaco Lorenzo Carapellese ed Ennio Cottafavi).
Vinse certamente anche l'altro esponente di Modena Attiva Marco Miana a cui il sindaco Muzzarelli due anni fa ha affidato la gestione da 800mila euro dei giardini Expo. Miana passato così da incendiario a fedelissimo del sindaco e di chi detiene il potere in città.
Ma eccolo il progetto da Modena Attiva a giugno 2011
I labirinti stanno vivendo una stagione di grande riscoperta, il 14 giugno in occasione dei 25 anni dalla morte del celebre scrittore argentino Jorge Luis Borges, la Fundación Internacional Jorge Luis Borges e la Fondazione Giorgio Cini hanno inaugurato a Venezia, con un inedito evento musicale di Julio Viera, Il Labirinto Borges, ricostruzione del giardino-labirinto che l’architetto Randoll Coate progettò in suo onore. Opera permanente, il labirinto sarà poi accessibile al pubblico tramite servizio di visite guidate.
A Fontanellato invece sono in corso i lavori nella proprietà dell’editore Franco Maria Ricci, che dovrebbe aprire nel 2012, otto ettari di labirinto, un quadrato di 300 metri per lato, tre chilometri di percorso totale sotto gallerie vegetali alte cinque metri. Sessantamila bambù di venticinque specie diverse in poco tempo, una volta piantumati, sono più che raddoppiati. Il labirinto firmato da Franco Maria Ricci sarà l’attrazione principale di un parco culturale aperto al pubblico e guidato da una fondazione.
I labirinti solo luoghi dalla forte valenza simbolica, dal grande richiamo turistico, evocano uno dei miti più arcaici dell’uomo, la sfida personale con l’ignoto per ritrovare una strada sperduta.
La proposta prevede la realizzazione di 3 labirinti differenti, uno a raso, disegnato nella piazza d’ingresso, uno fisso realizzato con siepe ed uno effimero, realizzato con una coltivazione stagionale, a granturco, grano o canapa.
L’insieme dei “Labirinti Ferrari” sarà dedicato alla sfida umana e sportiva di Enzo Ferrari, alla sua storia, al mito del Cavallino Rampante e più in generale all’ingegno modenese e alla capacità di misurarsi con sfide innovative.
Il disegno dei labirinti sarà realizzato con uno specifico concorso, potrà collegare i labirinti a memorie storiche identitarie per la città, riprendendo competenze e progetti modenensi, come Antonio Delfini (un Labirinto letterario, magari integrato alla rete delle biblioteche), o alla città dei bambini e delle bambine di Mario Benozzo con un labirinto della fantasia dedicato (magari con l'aiuto della grammatica della fantasia di Gianni Rodari), o ancora alle figurine Panini e a Franco Cosimo Panini.
I labirinti poi potranno essere collegati con un percorso tattile, sensitivo, olfattivo che si integra con il Parco Ferrari e permette di vivere esperienze uniche e differenti per soddisfare tutti i cinque sensi con giardini sonori, il giardino del gusto, il giardino tattile, il giardino dei colori e il giardino dei profumi.
Labirinto fisso
Punto centrale del sistema è un labirinto tradizionale, realizzato con siepe, su’un’area di 3.500 mq, a fianco del lago canale, con una torretta centrale da raggiungere utile anche per “recuperare” i visitatori dispersi. Il progetto del labirinto potrà essere affidato con un concorso a tema, sarà lungo circa 2 km. Labirinti simili richiedono dai 20 minuti (se esperti) fino alle 2 ore per essere percorsi. Sarà aperto ad orari e presidiato da un custode. Potrà essere illuminato per un uso anche estivo serale.
Labirinto effimero
Il progetto prevede un labirinto effimero, rinnovabile ogni anno e che muta ogni stagione, sviluppabile a tema, che potrà accogliere i grandi giardinieri come Libereso Guglielmi, Pejrone, Atelier Balto, Patrick Blanc, Umberto Pasti. La versione effimera, sulla base dell’esperienze tedesche, potrà essere realizzata tramite la piantumazione di un’area con colture a rapido accrescimento (mais o canapa) in cui “incidere” il labirinto che sarà utilizzabile per una stagione vegetativa.
Labirinto a raso
Ad integrare il labirinto fisso e quello stagionale si propone di realizzare nella piazza di ingresso un labirinto per bambini, a raso, realizzato integrando prato e pavimentazione. Il labirinto a raso sarà sia un elemento di arredo della pizza che un primo luogo di sperimentazione della sfida del labirinto offendo ai bambini una possibilità di gioco e di confronto con un mito della natura umana.
Un progetto ovviamente messo nel dimenticatoio e che Modena Attiva (le persone esistono ancora anche se l'associazione è defunta) si vergogna (a differenza della Uzzielli che nulla ha di cui vergognarsi) di rispolverare. E ora?
I ribelli modenesi si sono persi chi nei labirinti della mente, chi nei labirinti della convenienza. E nulla a Modena cambia. Nè al parco Ferrari, nè altrove.
Giuseppe Leonelli