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Modena: 300 telecamere installate dal Comune; altre 300 telecamere installate negli ospedali modenesi; altre numerosissime installate da singoli proprietari in appartamenti, negozi, attività produttive ed agricole. Circa 70 gruppi di controllo di vicinato circa 2.000 persone coinvolte. Richiesta di ulteriori poliziotti; aumento dell’organico della Municipale. Renderanno più sicura la nostra città?
Quello della sicurezza è un tema molto delicato su cui, storicamente, destra e sinistra si confrontano con idee e proposte molto diverse. Oggi, da una parte c’è Salvini che ne ha fatto, a parole, un cavallo (vincente) di battaglia e dall’altra, il centro sinistra che balbetta con soluzioni che sembrano simili alle cure palliative di un malato terminale; si va dal “più telecamere e poliziotti” al controllo di vicinato.
Sull’argomento, già ho scritto in passato: Il (falso) mito del controllo di vicinato – Furto del Guercino e certezza della pena – Nomadi, una risposta che è una resa – Io sto con Minniti – Se i vigili facessero i vigili e i Sindaci facciano i Sindaci – Minniti a Modena. E se la sicurezza fosse di sinistra – Modena, abbiamo forse un Sindaco leghista? Addossandomi le dure critiche di esponenti e sostenitori del centro sinistra modenese.
Per spiegare lo strabismo del centro sinistra, vorrei citare solo alcuni episodi. Qualcuno si ricorda dei “bulli” di Carpi, quei ragazzini che prima avevano rubato dei bus, poi, dopo aver scorrazzato per la città avevano devastato la scuola; il sindaco aveva chiesto “una condanna commisurata alla gravità”; dopo pochi mesi di “riabilitazione”, alcuni dei colpevoli sono stati colti mentre commettevano un altro reato.
Ma anche il sindaco di Modena Muzzarelli non era da meno; dopo un recente episodio, dichiarava: “….Ma non basta, se poi dobbiamo fare i conti con norme che rimettono immediatamente in libertà i responsabili e lasciano esposte le vittime…”.
Insomma, chi è impegnato a livello locale ha la netta percezione che così le cose non vadano, mentre gli intellettuali di sinistra pontificano; a questo riguardo ho letto con grande interesse un recente articolo di Manconi in cui asserisce di non scandalizzarsi per la precoce liberazione di Formigoni; in fondo, si è poi pentito di quello che ha fatto! Sono affermazioni che fanno sobbalzare un qualsiasi cittadino di qualsiasi appartenenza politica che abbia un minimo di buon senso.
Cito questo episodio per chiarire che qui non si tratta di italiani o di stranieri, né si invocano punizioni “esemplari”.
Desiderare di vivere in un paese dove chi è onesto possa essere tutelato è di destra? Il problema non è solo quello di catturare i colpevoli, ma di avere una giustizia veloce ed una pena certa, anche se minima e possibilmente collegata a misure di recupero. Ma negli ultimi decenni c’è stato qualche governo che si occupato di ciò? Di centro destra o di centro sinistra?
Veramente qualcuno pensa che aumentare le telecamere, il controllo di vicinato e più poliziotti possono risolvere questo problema, se non si interviene sul funzionamento della giustizia e sulla certezza della pena?
Finalmente, oggi leggo, con grande interesse, sulla pagina Facebook di Mauro Francia, un acuto osservatore della realtà modenese con un pedigree al di sopra di ogni sospetto:
“….In pratica in Italia si può sostanzialmente delinquere per diversi anni, fino a che non arrivino le prime sentenze definitive, spesso peraltro assai lievi; solo allora il reo si pone il tema dell’eventuale fuga nel proprio paese o alla clandestinità in un altro stato. In un quadro assai mutato dal 1948, possiamo mantenere l’attuale interpretazione della Costituzione per la quale si dà peso quasi esclusivamente alla pena come <<recupero del reo>> e non anche all’effetto deterrente nei confronti degli altri malintenzionati?. Ancora: potremo reggere a lungo il fatto che quasi sempre non si finisce dietro le sbarre se non dopo una o più condanne definitive? Ci sono principi di civiltà che devono essere coniugati con il mutare del quadro sociale, pur nel rispetto dei valori fondanti della nostra convivenza. Più che attaccare Salvini accusandolo di essere un forcaiolo, il PD dovrebbe presentare proposte di legge ed altre azioni tese a contrastare le azioni delinquenziali, soprattutto sequenziali, dimostrando l’inutilità dei vari proclami sulla “castrazione chimica”, “farli marcire in carcere”, “ergastolo con sofferenze”, ecc.”
Parole sante. Qualcosa sta cambiando?
Franco Fondriest
Nella foto il sindaco di Modena insieme al prefetto e alla comandante della polizia municipale