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'Sarei ancora nel PD se il PD non fosse diventato quello che è. Nella mia città il partito degli indagati, un partito degli interessi privati che ho denunciato alla procura e che oggi è all'opposizione dell città che mi ha eletto sindaco e dove governo insieme ad una coalizione civica'. Così Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri, coordinatore nazionale di Italia in Comune, il movimento fondato da lui e il sindaco di Parma Pizzarotti, ieri sera ospite della festa provinciale del PD in corso a Ponte Alto per il dibattito a due (doveva essere a 4 con altri sindaci 'civici' di sinistra, impossibilitati all'ultimo), sul civismo e sui partiti.
Un confronto iniziato ad uno (Muzzarelli intervistato dal sindaco di Castelfranco Reggianini), visto il ritardo del treno con cui Pascucci è arrivato a Modena da Matera ('sono partito a mezzogiorno e sono arrivato alle 22, lo stesso tempo in cui ci avrei messo per attraversa l'oceano' - dirà), e poi giocato a due con Muzzarelli che ha nuovamente spiegato il senso della lettera inviata nei giorni scorsi alla segreteria PD, confermando (e non smentendo), ciò che La Pressa lesse tra le righe di quella lettera e anticipò, ovvero l'ipotesi di una sua ricandidatura.
Una ricandidatura che ci sarà, ufficialmente, solo dopo avere parlato di programmi.
Muzzarelli si dichiara convinto della bontà del progetto PD, 'che al governo - dice - ha sbagliato alcune cose ma ne ha fatte bene altre', così come sul nome del partito ('non sono d'accordo con l'ipotesi di cambiare nome, anche perché a Modena quello del PD è ancora un marchio forte'), e allo stesso tempo convinto della necessità di rilanciare l'azione del PD, partendo dall'identità del partito democratico, e dal confronto, così come dalla proposta politica su temi forti (quelli che saranno oggetto dei forum tematici presentati oggi alla festa provinciale di Ponte Alto). In quella che potremmo chiamare come una sorta di 'rifondazione PD', capace di aggregare proposte civiche così come chi, dall'ultimo PD, si è allontanato, primi fra tutti gli ex compagni di MDP. E qui l'interesse e lo sguardo politicamente lungo di Muzzarelli, ormai unico baluardo della vecchia guardia dell'ex PCI-PDS-DS e ora PD, non può essere che di interesse per le esperienze civiche come quella di 'Italia in Comune'. Dove convivono anime scontente, deluse ma non rassegnate, con un passato soprattutto a sinistra (anche se la parola sinistra non appare mai nei documenti ufficiali e nella carta dei valori del movimento), e nel Movimento 5 stelle. Movimento che già governa 7 città d'Italia sulle 13 in cui lo stesso si è presentato, e già pronto ad incarnare ed a rappresentare quel malcontento che anche a Modena ha portato il PD ai minimi storici. Partendo da una condivisione ideale di quella patente 'antifascista' che anche ieri sul palco di Ponte Alto, i due (Pascucci e Muzzarelli), si sono auto-attribuiti, per arrivare ai temi sociali o sull'immigrazione. Rigorosamente e nei fatti antitetiche al centro destra (anche se Pascucci ammette di essere d'accordo anche con alcuni sindaci di estrazione di centro destra che ora fanno parte del suo progetto).
Alla domanda sulle ambizioni di Italia in Comune a Modena, in vista delle prossime amministrative Pascucci dichiara dichiara che il Movimento, che si strutterà in partito con tanto di sedi e sezioni (la nostalgia del vecchio PCI è palpabile dalle parole e anche dai capelli ribelli del giovane sindaco di Cerveteri), fa intendere che Italia in Comune potrebbe correre anche da sola, ma in una città come Modena dove il PD pur rappresentando il sistema mostra ancora una parte per cosi dire sana e strutturata, anche un'allenza potrebbe essere percorribile. Ipotesi che anima le parole di Muzzarelli: 'Vogliamo un PD forte in un alleanza di centro sinistra forte'. E' chiaro che l'ipotesi di avere come alleato Italia in Comune, capace di coinvogliare in maniera trasversale gli elettori di sinistra persi, da MDP al M5S, equivarrebbe ad una manna dal cielo per Muzzarelli in vista di una sua ricandidatura. Un primo assaggio di intesa ieri sera c'è stato.
Gianni Galeotti
Le interviste
Giancarlo Muzzarelli
Alessio Pascucci