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Vertice provinciale del Movimento 5 Stelle ieri sera nelle sale della Fiera di Modena. Davanti ai parlamentari grillini Vittorio Ferarresi, Laura Mantovani, Stefania Ascari e Gabriele Lanzi, la base del Movimento ha chiesto apertamente agli eletti romani e in regione di presentare la lista in vista del voto del 26 gennaio. Formalmente i parlamentari si sono detti concordi con l'ipotesi di correre con una lista autonoma staccata dal Pd, ma tutto è ancora legato alla volontà di Luigi Di Maio, ieri sera invitato ma assente così come il criticatissimo sui social Piergiorgio Rebecchi schieratosi apertamente con Bonaccini.
In pratica la linea del Movimento è questa: annunciare di volere fare la lista ma fare di tutto per non presentarla, ovviamente agevolando in questo modo il Pd con un patto di desistenza.
A certificare le due facce dei vertici grillini è stato il no a una mozione avanzata dall'ex candidato sindaco di Soliera Andrea Rossi il quale chiedeva ai parlamentari di portare ufficialmente a Roma il desiderio del territorio di presentarsi al voto bolognese.
La richiesta è stata bocciata in particolare da Lanzi che ha confermato come l'ultima decisione spetti a prescindere a Di Maio il quale per ora non si è sbilanciato lasciando intuire, attraverso le parole di Massimo Bugani, di preferire la non presentazione della lista.
In questo caos politico è fermentata la rabbia della base alla quale non sono bastate le rassicurazioni di una relazione da parte del capogruppo in regione Andrea Bertani. I segnali del resto sono evidenti e, al di là delle dichiarazioni formali, sembrano tutti portare a una desistenza: ancora nessuna ipotesi sul possibile candidato presidente, assenza totale di Di Maio per la campagna elettorale (in compeso il capo politico ha già iniziato il tour in Campania dove si vota in primavera) e scollatura totale tra eletti in parlamento e regione e territorio.
Leo
Redazione Pressa
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