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Con i sondaggi che danno Bonaccini e Borgonzoni staccati di un soffio, diventa determinante in queste due ultime settimane prima del voto in Emilia Romagna del 26 gennaio la capacità dei due principali candidati di convincere la platea degli elettori indecisi. Consolidato l'elettorato di riferimento anche con endorsement eccellenti (si pensi all'appello di Velasco per Bonaccini), l'obiettivo ora è quello di portare o riportare dalla propria parte qualche 'soldato' avversario.
Un'opera di corteggiamento nella quale Stefano Bonaccini sta certamente ottenendo risultati migliori rispetto a Lucia Borgonzoni.
Il prezzo da pagare per il Pd e la sinistra è alto, il rischio infatti per la sinistra, come detto, è quello di perdere completamente la propria identità, ma certamente i vantaggi sono concreti.
Bonaccini in questa campagna elettorale, consapevole dello scarso appeal nazionale del suo Pd, ha davvero spalancato le porte della coalizione di centrosinistra al centrodestra.
Continui e costanti gli appelli a elettori tradizionalmente leghisti o 5 Stelle, appelli resi concreti anche dalla candidatura di esponenti grillini (a Modena ad esempio Piergiorgio Rebecchi), centristi di destra (Damiano Pietri) o delusi dalla Lega (Eugenia Bergamaschi). Ma non solo. Bonaccini tende la mano anche a coloro che sa di non poter portare nella sua squadra, strizza loro l'occhio dando così l'impressione agli elettori di centrodestra (ovviamente non allo zoccolo duro) di offrire una pluralità di fatto.
Ultima mossa in questo senso sono i complimenti che Bonaccini ha riservato all'ex Campione del Mondo Luca Toni, dichiaratamente sostenitore di Salvini e che ha trasformato il suo 212 in una roccaforte Lega. Ebbene tutto questo non ha scoraggiato Bonaccini che ieri si è lanciato in una captatio benevolentiae social: 'Caro Luca Toni, a prescindere da chi voti, sei un Campione del Mondo e motivo di vanto per l'Emilia-Romagna.
Grazie per le gioie e le emozioni che ci hai regalato'.
E se Bonaccini allarga la Borgonzoni cosa fa? Stringe. Lucia Borgonzoni sempre meno presente in campagna elettorale (ieri ha incassato anche una dura critica interna) a favore di uno strabordante Matteo Salvini, non ha inserito nelle sue liste nessun esponente di centrosinistra e ha impostato una campagna elettorale stra-identitaria e tutta concentrara sul popolo Lega. Lega che qualche apertura positiva l'ha fatta (si pensi alla candidatura di Isabella Bertolini, decisamente una marcia in più in termini di competenza rispetto alla dirigenza Lega modenese) ma che non è riuscita ad andare oltre il recinto del centrodestra. Insomma una Lega che ha fagocitato parte di Forza Italia, ma che non ha sfondato tra le truppe avversarie. Neppure sul fronte civico, con la lista Borgonzoni presidente più debole, e questo è un dato oggettivo, rispetto a quella di Bonaccini presidente.
Insomma la sfida sulla conquista degli indecisi si gioca con due strategie opposte: apertura di Bonaccini, richiamo identitario della Borgonzoni (o meglio di Salvini). Vedremo chi avrà la meglio.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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