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Scandalo Amo, il new deal descrive Reggianini come vittima e si scaglia contro Berselli

Scandalo Amo, il new deal descrive Reggianini come vittima e si scaglia contro Berselli

Perchè se - come Amo ha affermato per settimane - è solo colpa della ex dipendente, Reggianini viene descritto come vittima e Berselli come colpevole di inerzia?


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'Il Partito Democratico è parte lesa nella vicenda Amo e le dimissioni di Stefano Reggianini rappresentano la scelta di una persona seria e responsabile che ha anteposto gli interessi del proprio territorio rispetto a una vicenda che non lo vede coivolto, e che anzi ha denunciato'. Questo è stato il ritornello che per giorni il Pd di Modena - a tutti i livelli, dai parlamentari eletti ai referenti territoriali - ha usato nei confronti dell'ex amministratore unico di Amo Stefano Reggianini. Reggianini si è dimesso da segretario provinciale Pd con gli onori del caso e - nella narrazione costruita dai Dem - egli nella vicenda è una vittima. Ovviamente starà alla magistratura rilevare eventuali responsabilità, fare chiarezza sui prelievi in contanti che egli stesso ha fatto per 22mila euro e sull'uso del bancomat (24mila euro di pagamenti non compatibili), ma quello che stupisce è il diverso trattamento col quale è stato trattato il direttore di Amo Daniele Berselli.
Il ritornello 'è tutta colpa della ex dipendente' per Berselli non viene utilizzato e, anzi, il nuovo amministratore unico di Amo, Andrea Bosi (ex consigliere Pd), si è scagliato in modo netto contro di lui.
A Berselli è stata contestata pubblicamente 'la mancata comunicazione
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in tempo utile all’Amministratore Unico della lettera dell’Agenzia delle Entrate che segnalava alcune anomalie contabili nelle dichiarazioni IVA, protocollata il 15 aprile, presunte carenze nei controlli sulla documentazione fornita dalla ex dipendente per istruire le disposizioni di pagamento e infine ipotesi di presunta inerzia di fronte a comportamenti della stessa non conformi al regolamento aziendale per i dipendenti'. Accuse di una durezza straordinaria.
Perchè questo atteggiamento opposto nei confronti delle due persone ai vertici di Amo? Perchè - se come Amo ha affermato per settimane - è tutta colpa della ex dipendente, Reggianini viene descritto come vittima 'seria e responsabile' e Berselli come dirigente colpevole di 'carenze e inerzia'?
Delle due o l'una: o davvero è solo colpa della ex dipendente e i vertici Amo sono vittime di una mente così sopraffina da rubare da sola 515mila euro per 6 anni, oppure ci sono responsabilità - almeno di omesso controllo - da parte della dirigenza e quindi anche da parte dell'amministratore unico.
Giuseppe Leonelli
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Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato vicedirettore...   

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