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Sicurezza a Modena: assemblea oggi, corteo ieri. Il civismo 'cannibalizzato' dai partiti

Sicurezza a Modena: assemblea oggi, corteo ieri. Il civismo 'cannibalizzato' dai partiti

Il civismo è così: è civico finchè non conta nulla, poi diventa oggetto di brame politiche dell'una o dell'altra parte


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A febbraio nel mirino era finito il corteo sicurezza, organizzato da alcuni cittadini modenesi, autoproclamatisi 'lontani dai partiti', ma guidato da storici esponenti vicini al centrosinistra modenese (Antonella Bernardo e Valter Parenti). Un corteo che 20 giorni dopo sfociò in una assemblea in sala Pucci alla presenza del deputato Pd Vaccari e della deputata M5S Ascari.
A tre mesi di distanza stesso luogo (la sala Pucci) e stesso tema (la sicurezza), ma stavolta i cosiddetti civici, dopo essersi ovviamente dichiarati apartitici e aver rifiutato bandiere di partito, sono affiancati dal centrodestra che si è presentato in massa all'assemblea (dal segretario cittadino Lega, Caterina Bedostri al capogruppo di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi, dal consigliere civico Andrea Mazzi ai consiglieri di Fratelli d'Italia Pulitanò, Rossini e Negrini).
Nel primo caso il centrodestra disertò l'incontro ritenendo (a giusta ragione) che fosse orchestrato dal Pd, nel secondo caso il centrosinistra ha disertato l'incontro ritenendo (sempre a giusta ragione) che avesse il cappello del centrodestra.
In discussione, a ben vedere, non è la buona fede dei promotori che, salvo qualche eccezione, hanno davvero provato a unire i cittadini dando loro voce, al di là delle appartenenze, quanto l'inevitabile tentativo dei partiti, destra o sinistra poco importa, di sfruttare queste iniziative dal basso per alimentare le rispettive macchina del consenso.
Una macchina del consenso che funziona in modo identico e speculare, con i suoi feticci, i suoi totem e i suoi tabù e che poco ha a che vedere con la soluzione concreta di problemi come quello della sicurezza che non possono che trovare risposte in sedi decisionali non locali.
Così il centrosinistra si aggrappa al feticcio della questura di fascia A e il centrodestra, dopo aver chiesto le dimissioni dell'ex comandante della polizia locale, ora che è stato cacciato e sostituito, si avvinghia all'idea delle dimissioni di un assessore che ha essenzialmente la colpa di non essere simpatica. Il centrodestra evoca il taser per la polizia locale come la panacea a tutti i mali (con lo stesso sindacato Sulpl che aveva espresso dubbi a riguardo) e il centrosinistra, del 'tutte e tutti' e delle 'sicurezze', sbandiera l'accoglienza come l'unica risposta possibile.
Funziona così in un eterno gioco delle parti. E quindi ha ragione il sindaco Mezzetti a sottolineare l'aspetto politico dell'assemblea dell'altro giorno, così come aveva ragione il centrodestra a criticare Bernardo e Parenti tre mesi fa. Hanno tutti ragione e tutti torto.
Perchè il civismo è così: è civico finchè non conta nulla, poi diventa oggetto di brame politiche dell'una o dell'altra parte. Quindi nessuno si offenda, in fondo di neutro nella vita non vi è neppure il sapone.
Giuseppe Leonelli
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Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato vicedirettore...   

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