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Almeno il sindaco Giancarlo Muzzarelli sul bando periferie bloccato, dopo aver attaccato il Governo, ha avuto il coraggio e la faccia tosta di ammettere l'errore e, con una nota ufficiale, di prendersela anche con il suo Pd. Ma quella andata in scena oggi a Modena è stata una patetica commedia dell'assurdo.
Esce la notizia dello stop alle risorse per la riqualificazione delle periferie (a Modena toccavano 18 milioni) e il segretario Pd cittadino Andrea Bortolamasi esce con una nota feroce contro Lega e M5S. E che cavolo, l'opposizione si fa così.
“Quando, nella loro campagna elettorale permanente in vista delle Amministrative, vi parleranno di sicurezza, periferie, rigenerazione, sappiate che i 18 milioni di euro, già previsti dai Governi di centrosinistra, che sarebbero serviti al recupero della fascia ferroviaria e della zona a nord di Modena sono stati messi in forse da loro stessi.
Mentre Salvini e Di Maio continuano a urlare di sicurezza e qualità del vivere, Modena potrebbe essere costretta a rinunciare a un piano di recupero di un’ampia zona periferica, il cui progetto, per valore intrinseco e carica innovativa, si era classificato al sesto posto a livello nazionale. Il piano è già stato presentato a Palazzo Chigi, la convenzione con la Presidenza del Consiglio già firmata: siamo, quindi, in una fase progettuale avanzata - afferma Bortolamasi -. La filosofia sottostante è quella della “sicurezza urbana” intesa in senso largo: non solo come aspetto securitario, ma soprattutto di riqualificazione. L’obiettivo è quello di ricucire l’area della fascia ferroviaria con il resto della città: in quell’area, secondo il piano messo a punto dall’Amministrazione comunale di Modena, avrebbero dovuto nascere - solo per citare i progetti più attesi - un centro disabili, strutture in housing sociale, una scuola innovativa, il data center territoriale, una casa della salute e un centro di medicina sportiva all’R-Nord.
Uso il condizionale perché la manovra del Governo gialloverde, che solo in apparenza sembra snellire i vincoli d’azione degli Enti locali, rischia di paralizzare, di fatto, tutte quelle Amministrazioni che avevano progettato miglioramenti concreti nelle aree più difficili del proprio territorio. Cosa diranno adesso i sindaci 5stelle e della Lega? Il prezzo da pagare, per interi territori, sarà altissimo: la politica del risentimento, sta dando i primi frutti, amari”.
Parole simili del resto in quesata furia anti-governativa a quelle del leader locale di LeU Paolo Trande e dell'assessore Andrea Bosi. 'Lo stop al bando periferie è un atto senza senso. I modenesi se ne ricorderanno quando leggeranno i comunicati stampa o i programmi elettorali del 2019 della Lega o del M5S sulla necessità di riqualificare e recuperare invece di consumare suolo'.
Eh sì... la politica scellerata del risentimento. Peccato che, come spiegato dal sindaco poco dopo, l'emendamento sia stato votato all'unanimità al Senato, Pd e LeU compresi. Insomma contro i soldi a Modena hanno votato anche i vari Matteo Richetti, Edoardo Patriarca... Almeno LeU al Senato non ha rappresentanti di Modena. Brutta storia davvero. E il giovane Bortolamasi (quello del tinello di Samorì) che fa? Si scusa? Macchè, niente. I senatori modenesi Pd per caso si scusano di aver votato una roba che toglie soldi anche a Modena? Macchè, niente.
E avanti così. Con Lega e M5S che brindano alla approsimazione colpevole di quel che resta della sinistra. E con i senatori Pd e i vertici locali del Pd che hanno perso per almeno un mese diritto di parola. Facciamo per due settimane... Fino alla Festa Pd di Ponte Alto.
Leo
Redazione Pressa
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