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Da 'cittadini irresponsabili' a 'tutto aperto': onda anomala modenese

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Chi ha ragione? Il tenebroso mister Edward Hyde che vedeva untori ovunque o il sereno dottor Henry Jekyll tutto pronto a minimizzare l'allarme?


Da 'cittadini irresponsabili' a 'tutto aperto': onda anomala modenese
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Un mese fa la colpa era tutta dei cittadini. Era colpa loro, non delle scelte politiche, figurarsi, se si era registrato un sovraccarico di presenze negli ospedali modenesi.
'Paghiamo il prezzo delle irresponsabilità nei comportamenti, di messaggi sbagliati dati alla popolazione, delle aperture a Natale e nelle festività e oggi ci troviamo in una condizione critica, con gli operatori obbligati ad una condizione di sovracarico di lavoro e ad una situazione che ci fa dire che non ci può essere Pasqua, non ci possono essere aperture' - così parlava il 12 marzo il direttore dell'azienda ospedaliera Vagnini. E tutti a complimentarsi con lui e ad esprimergli grande solidarietà, affetto e abbracci virtuali.

Allora in terapia intensiva Covid, su circa 100 posti disponibili tra i due ospedali, 90 erano occupati.

E oggi? Oggi i ricoveri in terapia intensiva sono 65 (di cui 34 al Policlinico e 31 a Baggiovara), appena 25 in meno, eppure di quell'allarme di quella croce lanciata addosso ai cittadini rei di chissà quali colpe, non vi è più l'ombra. Ora il nuovo grido di battaglia è 'apriamo tutto' sulla scia delle parole di Draghi.

Lo dice il sindaco Muzzarelli. 'I sindaci e le Regioni sono stati ascoltati dal Governo: bene la priorità per il rientro di tutti gli studenti a scuola, bene l’ascolto dei territori, bene la fiducia nella scienza che parla di un rischio molto contenuto all’aperto' (ovviamente con l'inciso di rito: 'riapertura non significa far west, né tantomeno che la pandemia sia finita'). E lo aveva detto ancor prima il sindaco di Carpi: 'Aprire tutto ciò che è possibile fare all'aperto, anche il teatro.

Ceneremo col giubbotto'.

E allora viene da chiedersi quale delle due versioni sia corretta. Se quella allarmistica di un mese fa (non un anno, un mese), quella che colpevolizzava i cittadini, quella che portava alcuni Comuni a vietare il fumo all'aperto e addirittura a recintare le panchini pubbliche, o viceversa quella tranquillizzante di oggi secondo la quale all'aperto si può stare sereni. Che tanto non ci si contagia.

Chi ha ragione? Il tenebroso mister Edward Hyde che vedeva untori ovunque o il sereno dottor Henry Jekyll pronto a minimizzare l'allarme? Eppure, i contagi, i morti, a parte un lieve calo, sono più o meno sempre gli stessi. Anche oggi in Emilia Romagna sono morte 42 persone. Evidentemente i morti di oggi, le terapie intensive di oggi sono meno gravi di quelli di un mese fa. Evidentemente le 5000 somministrazioni vaccinali rimandate ieri in provincia di Modena per mancanza di dosi non sono un problema.
E sorge un dubbio che logora l'anima. Il dubbio che in fondo le chiusure non siano servite a nulla se non a gettare nella disperazione milioni di italiani e a portare alla eutanasia migliaia di imprese. Il dubbio atroce che chi doveva ammalarsi si è ammalato a prescindere e che l'estate spazzerà via comunque il virus. Il dubbio che la politica locale e nazionale non faccia altro che cavalcare l'onda anomala del qui e ora, del consenso e della rincorsa all'avversario politico in una sterile e perenne gara elettorale contro la destra (meglio se etichettabile come fascista), Renzi o chiunque vesta i panni dell'opposizione. In una totale mancanza di equilibrio, come se ogni giorno si scrivesse una pagina bianca, dimenticando le parole spese il giorno prima. Sperando unicamente che passi la nottata. O che duri per sempre. Che in fondo non vi è molta differenza.
Giuseppe Leonelli

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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