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Dieci domande Comitati Ambiente: ecco le risposte di Potere al Popolo

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'Il diritto alla salute si tutela innanzi tutto adottando misure di prevenzione che riducano drasticamente il rischio di contrarre malattie'


Dieci domande Comitati Ambiente: ecco le risposte di Potere al Popolo
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Ed ecco le risposte di Potere al Popolo alle 10 domande avanzate dai Comitati ambiente di Modena ai candidati alle elezioni di domenica. Risposte che si sommano a quelle M5S, FdI e LeU.

1) Le emissioni di sostanze odorigene possono condizionare pesantemente la libera fruizione del territorio, e limitarne le condizioni di vivibilità. In Italia non esiste una specifica normativa nazionale per la disciplina delle emissioni odorigene. È infatti possibile individuare solo la presenza di generici criteri. Per esempio, nel D.Lgs.152/06 e s.m.i. (allegato III alla parte IV), in cui si fa riferimento ai criteri generali da adottare in materia di bonifica e messa in sicurezza, si legge che essi devono essere condotti in modo da “… evitare ogni rischio aggiuntivo a quello esistente di inquinamento dell’aria, delle acque sotterranee e superficiali, del suolo e sottosuolo, nonché ogni inconveniente derivante da rumori e odori”.

Per sopperire a tale lacuna normativa, alcune Regioni hanno redatto specifiche leggi e linee guida con lo scopo di disciplinare i casi di molestia olfattiva. Per prima, la Regione Lombardia (DGR n. 7/12764 del 16/04/2003 “Linee guida per la costruzione e l’esercizio degli impianti di produzione di compost').
In seguito, altre Regioni italiane hanno emanato direttive simili, con indicazione dello stesso limite emissivo per gli impianti di compostaggio (Basilicata – DGR 22/04/2002 n. 709; Sicilia – Delibera N. 27 Parte I del 14/06/02; Abruzzo – DGR 400 del 26 maggio 2004). La Regione Emilia Romagna con la DGR n. 1495 del 24/10/2011 ha fissato, per gli impianti di produzione di biogas, valori di emissione per l'ammoniaca. Recentemente la Regione Lombardia con la DRG 15 febbraio 2012 n.IX/3018 ha pubblicato la Linea guida “Determinazioni generali in merito alla caratterizzazione delle emissioni gassose in atmosfera derivanti da attività a forte impatto odorigeno”
Approcci simili sono stati adottati anche dalla Provincia autonoma di Trento (Deliberazione di Giunta provinciale n. 1087 del 24/06/2016 – Linee guida per la caratterizzazione, l’analisi e la definizione dei criteri tecnici e gestionali per la mitigazione delle emissioni delle attività a impatto odorigeno) e dalla Regione Piemonte (DGR n. 13 del 9/01/2017 – Linee guida per la caratterizzazione e il contenimento delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività ad impatto odorigeno).
La Regione Puglia ha emanato una specifica Legge Regionale n. 23/2015 nella quale vengono indicati sia i limiti di emissione, sia i limiti di concentrazione di odore.
Stante il variegato panorama di leggi di emanazione regionale, noi riteniamo che sia necessario definire un quadro normativo nazionale, che definisca una metodica univoca per la caratterizzazione delle emissioni odorigene e del loro impatto sul territorio circostante, con l’obiettivo di ridurre i conflitti fra attività produttive e popolazione. In particolare riteniamo necessario chiarire:
- la tipologia di impianti ad impatto odorigeno alla quale applicare la norma (campo di applicazione);
- il metodo di misurazione delle emissioni per quanto concerne la concentrazione dell’intera miscela;
- i limiti di concentrazione di ogni singolo composto odorigeno, a partire da quelli ritenuti più significativi (Ammoniaca, Solfuro di idrogeno, Mercaptani)
- i criteri di riferimento per la valutazione della accettabilità del disturbo olfattivo, che tengano conto della destinazione urbanistica dell'area recettore e della distanza dalla sorgente.

2) L' elenco delle industrie insalubri è contenuto nel D.M. 5 settembre 1994, che ha dato attuazione all'art. 216 del testo Unico delle Leggi Sanitarie. Chiunque avvia, modifica o trasferisce di sede un'attività artigianale o industrile che comprenda una o più attività insalubri ha l'obbligo di segnalarlo al Sindaco, che ha facoltà di vietarla o di prescrivere particolari cautele nell'interesse della salute pubblica, sentita la AUSL competente. In Emilia Romagna è operativo lo sportello informatizzato SUAPER che consente ad imprenditori e consulenti di comunicare con il Comune per via telematica. Di fatto, quindi, ogni Comune dovrebbe già essere in possesso dell'elenco aggiornato delle industrie insalubri.
Come candidati della lista Potere al Popolo siamo disponibili ad aggiornare gli elenchi di cui al D.M. 5 settembre 1994 al fine di adeguarli all' attuale panorama di attività insalubri. Siamo parimenti disponibili a sollecitare gli organi competenti ad effettuare controlli sulle industrie insalubri al fine di verificare il rispetto delle condizioni autorizzate.

3) La questione ambientale è uno dei pilastri del programma della lista Potere al Popolo. Le migliaia di vertenze su tutto il territorio nazionale sono il frutto di un modello capitalistico predatorio che provoca rotture sempre più profonde nel rapporto tra l’uomo, le altre specie animali, il resto della natura, accumulando enormi problemi che il pianeta e le generazioni future avranno sempre più difficoltà a risolvere. La devastazione ambientale è anche questione di classe, di cui pagano le conseguenze assai più gli oppressi e gli esclusi che i ricchi e privilegiati. Un intero continente, quello africano, fa i conti non solo con le guerre ma anche con siccità, desertificazione, inquinamento, mentre nei paesi del primo mondo continuiamo a sprecare risorse. I paesi dominanti sono responsabili dei danni globali: l’inquinamento, lo stravolgimento climatico, la crisi idrica, gli incendi ci colpiscono al cuore e ci impongono un urgente e radicale ripensamento del modello di produzione e consumo.Anche nel nostro Paese da anni contrastiamo una costante devastazione dei territori in nome del profitto (si pensi a “Grandi Opere” come la TAV, il progetto TAP, le trivellazioni petrolifere, l’eolico selvaggio, i siti contaminati, la cementificazione…). Non c’è “economia verde” che tenga, se non si mette in discussione la logica del profitto. C’è bisogno di una pianificazione democratica su scala nazionale e internazionale incentrata sulla salvaguardia dell’ambiente e il risanamento dei danni connessi al cattivo uso delle risorse.
- Per tutto questo noi candidati della lista Potere al Popolo riteniamo indispensabile investire risorse sulla tutela e salvaguardia del territorio, atraverso progetti che sviluppino la cultura del rispetto dell'ambiente, del recupero, del riuso, del riciclo, della riduzione di rifiuti, realizzando la strategia elaborata dal Movimento “Legge Rifiuti Zero”. Tutto ciò ovviamente deve prendere l’avvio dalla scuola primaria, per avviare una corretta formazione del cittadino anche in campo ambientale.
- Occorre in tal senso investire risorse e coinvolgere le scuole in programmi e progetti coordinati e non sporadici, come purtroppo spesso avviene per la encomiabile, ma poco supportata, volontà di insegnanti ed operatori.

4) Come candidati della lista Potere al Popolo riteniamo che chiunque, in qualunque condizione, abbia diritto alla salute, all’assistenza, ad una vita indipendente, libera dal bisogno e dignitosa. Il diritto alla salute si tutela innanzi tutto adottando misure di prevenzione che riducano drasticamente il rischio di contrarre malattie. L'inquinamento atmosferico è ormai universamente associato in nesso di causalità con malattie respiratorie e cardiocircolatorie. Esistono in bibliografia studi epidemiologici autorevoli, tutti concordi nel concludere che l'esposizione a polveri sottili (PM10 e PM 2,5) sia direttamente correlata a decessi per cause cardiocircolatorie e per tumori polmonari.
E' quindi opportuno, a nostro avviso, intervenire innanzi tutto sulle fonti di emissioni di agenti inquinanti responsabili dell'insorgere di patologie respiratorie, cardiovascolari e tumorali. Ad esempio utilizzando le migliori tecnologie disponibili per la riduzione del particolato emesso dalle attività produttive, disincentivando il trasporto stradale a favore di quello ferroviario, incentivando l'uso di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale (metano, ibrido, elettrico) e intervenendo in modo efficace sulla sostituzione degli apparecchi di riscaldamento domestico obsoleti.
Riteniamo altresì opportuno effettuare indagini epidemiologiche dell'impatto sanitario causato dalla cattiva qualità dell'aria che respiriamo. Questi studi sono peraltro richiesti dagli obblighi di comunicazione del rischio alla popolazione sempre più spesso previsti da norme di derivazione comunitaria (es. 2002/3/CE). Nel calcolo di incidenza del fattore “inquinanti ambientali aerodispersi” sulla patogenesi di malattie cardiorespiratorie non va trascurato, inoltre, il fattore sinergico legato alla esposizione in ambito lavorativo, all'inquinamento domestico indoor e al fumo di sigaretta.
E' quindi evidente che il problema vada affrontato con metodo multisciplinare e nell'ottica della prevenzione, modificando radicalmente l'approccio politico, sociale e culturale.

5) Noi candidati della lista Potere al Popolo ci impegneremo a discutere e far approvare un piano di nazionale, oltre che regionale, per la riforestazione di ampie zone di territorio al fine sia di evitare l' erosione del suolo, che di combattere l'inquinamento, che di rendere maggiormente vivibili le città.
Occorre anche ripensare nel profondo il modello di sfruttamento del territorio montano, sostenendo e incentivando forme di utilizzo “a bassa pressione antropica”, basata su un turismo culturale e di “tempi lenti”, sul recupero delle coltivazioni di pregio, su un rapporto attivo tra la società umana ed il territorio montano.
In questo quadro la forestazione, la regimazione delle acque, più in generale la gestione e la salvaguardia del territorio sono non un “male necessario” come da più parti le si pensa, ma il nucleo del recupero di una diversa qualità del vivere.

6) IL PAIR 2020 contiene l’insieme delle azioni attivate dal sistema Regione-Enti locali per ottenere risultati significativi, misurabili nel trend in diminuzione dei principali inquinanti atmosferici. Noi candidati di Potere al Popolo riteniamo tali azioni non sufficienti a garantire il rispetto dei valori limite stabiliti dall’Unione Europea. Per intervenire con maggiore efficacia sui complessi processi che portano al superamento dei valori limite pensiamo sia necessario ricondurre la pianificazione alla scala territoriale più appropriata, quella regionale di bacino, fermo rimanendo il ruolo strategico svolto dagli enti locali nell’attuazione delle misure.
La qualità dell’aria in Emilia-Romagna è fortemente influenzata dalle caratteristiche meteoclimatiche dell’intera pianura padana e risente di sorgenti emissive che risiedono anche all’esterno del territorio regionale. La conseguenza è che, per realizzare misure efficaci, è necessario intervenire in modo coordinato tra le regioni del bacino. Le specificità del Bacino Padano sono riconosciute anche a livello nazionale, e riteniamo essere un passaggio fondamentale l’azione congiunta di tutti i livelli istituzionali e la previsione di misure di carattere nazionale. A nostro avviso la parola chiave di questo processo è integrazione: integrazione settoriale, integrazione delle risorse, integrazione territoriale, integrazione tra i livelli di governo del territorio.

7) E' necessaria una profonda revisione delle modalità di trasporto e mobilità delle persone e delle merci: occorre intervenire per rafforzare i trasporti collettivi, in primis quelli ferroviari, per spostare le merci dalla strada alla ferrovia (attivando e potenziando i centri di interscambio), per stimolare la logistica sostenibile, fatta di piattaforme di collettamento, di mezzi a basso impatto nei centri urbani e nelle zone industriali; e soprattutto per un modello di vita, di produzione e di consumo che riduca le necessità di spostamento, anche valorizzando le reti immateriali.
Per quanto riguarda la ferrovia occorre:
- Investire sulle infrastrutture, completando i raddoppi e le elettrificazioni delle linee, e dando realtà alle previsioni; la Pedemontana, ad esempio, prevedeva la realizzazione di una linea ferroviaria complanare che collegasse le due stazioni di Sassuolo e da lì raggiungesse Maranello poi Vignola per congiungersi alla linea per Bologna, così realizzando un “bypass” tra Reggio e Bologna a servizio della zona delle ceramiche e di quella dell’agroalimentare. La strada è in fase di completamento (mancano i tratti tra Solignano ed Ergastolo nel modenese, e tra Savignano e Ponte Ronca in direzione di Bologna), della ferrovia si è persa ogni traccia….
- Finanziare le manutenzioni e il rinnovo del materiale rotabile; sottraendo il trasporto locale alle logiche di mercato, basate sul contenimento dei costi (a partire dai meno visibili, appunto i costi di manutenzione) per riportarlo sotto il controllo diretto della pubblica amministrazione
- Sostenere con incentivi anche economici l’impiego del ferro per il trasporto di persone e di merci
- Favorire l’intermodalità, completando il sistema di interporti e di aree di scambio, di merci e di persone; per la città di Modena (e la sua provincia) assumono particolare rilievo due opere incompiute: l’attivazione )e la infrastrutturazione) del nuovo scalo merci di Marzaglia, e la realizzazione della nuova stazione delle autolinee, in contiguità alla stazione ferroviaria dando nuova vita all’area del dismesso scalo merci (che peraltro è attualmente un’area ampiamente degradata)
8) La tematica dei rifiuti non può esaurirsi nelle modalità di smaltimento o recupero, e nelle modalità di raccolta. Occorre sviluppare soprattutto il primo livello della “gerarchia europea” dei rifiuti, ovvero la prevenzione. Vogliamo sostenere attivamente tutte le “buone pratiche” (nel senso vero del termine) che aiutano a ridurre la quantità di rifiuti, quindi:
- Sostegno alle forme di vendita di prodotti sfusi (alimentari e non, liquidi e solidi) e alle forme di ritiro e riutilizzo dei contenitori (vuoto a rendere)
- Sostegno delle forme di vendita diretta e di “filiera corta”
- Una tassazione specifica mirata a disincentivare gli imballaggi non strettamente necessari
- Sostegno alle attività di ripristino, manutenzione, riuso degli oggetti “a fine vita”, e delle produzioni basate sull’impiego di materiali di recupero.
A valle di una seria politica (o meglio serie integrata di politiche) tese a contenere la produzione di rifiuti, occorre lavorare seriamente sulla filiera della differenziazione e del recupero. Anche in questo caso sono importanti le azioni verso il settore produttivo, incentivando i materiali e le tecnologie meno impattanti, e al contrario disincentivando materiali, prodotti e processi che diano luogo a quantità importanti di rifiuti e/o a qualità di rifiuti di difficile riutilizzo, reimpiego o riutilizzo. Anche per agevolare il sistema della raccolta a valle, sia nella fase del conferimento da parte del singolo cittadino, che nella fase successiva di selezione (pensiamo solo a quante qualità di carta o ancor peggio di plastica si raccolgono…).
Ciò detto, riteniamo realisticamente che l’insieme di queste pratiche virtuose possa ridurre a quantità minime i rifiuti da smaltire, senza arrivare mai davvero ad azzerarli.
Per lo smaltimento la termovalorizzazione è preferibile allo smaltimento diretto in discarica, certo, sia per il recupero pur parziale di energia e sia per la riduzione delle ricadute sulle matrici ambientali (terreno e falde). Gli inceneritori sono però impianti tecnologici, che funzionano solo se alimentati con un certo flusso minimo: per evitare che diventino occasioni di speculazione è dunque fondamentale programmare, per ogni territorio, una capacità di smaltimento che sia assolutamente non superiore a quella strettamente necessaria. Anzi, leggermente inferiore di quella ipotizzabile, al fine di incentivare le forme di recupero e la relativa ricerca.

9) Una vera economia “circolare” può aversi solo se si sostituisce al principio del profitto privato il principio dell’interesse collettivo. Le azioni da mettere in campo sono simili a quelle che abbiamo sopra richiamato per la riduzione effettiva e sostanziale della quantità di rifiuti prodotti. Per quanto riguarda il servizio di raccolta dei rifiuti riteniamo indispensabile che gli enti pubblici ne recuperino il controllo fattuale e reale, passando da un sistema basato sull’”affidamento” a soggetti terzi ad un sistema di gestione che preveda invece l’appalto dei singoli segmenti del servizio, mantenendo il controllo saldamente nelle mani delle amministrazioni locali, singole od associate.
Rispetto al comportamento individuale, una forma di tariffazione che sia in una certa misura connessa all’effettivo utilizzo del servizio (ovvero alla produzione di rifiuti), ovvero una “tariffazione puntuale” ha un ruolo fondamentale, pur senza trascurare i fattori sociali ed economici che impattano sulla vita reale delle famiglie.

10) Il PPGR (piano regionale gestione rifiuti) prevede il mantenimento del nostro inceneritore. Cosa si intende fare per limitarne l'uso ed evitare che i miglioramenti della raccolta differenziata provinciale servano a far posto ai rifiuti provenienti da altre parti d'Italia (ora mediamente il 40% nell'inceneritore di Modena)? Occorre ridare all’iniziativa pubblica il controllo diretto e pieno del sistema di smaltimento dei rifiuti, procedendo alla individuazione del flusso necessario, rispetto al quale dimensionare, magari anche in difetto per stimolare vieppiù l’impegno al recupero, la capacità di trattamento: dismettendo gli impianti in eccedenza e assicurando che lo smaltimento (assolutamente residuale nella nostra visione) avvenga sempre nelle migliori condizioni possibili. In tal senso, riteniamo ampiamente sovradimensionato il termovalorizzatore di Modena: occorre progettarne una riduzione della capacità di trattamento, anziché pensare di colmare la lacuna “importando” rifiuti. Anche perché in campo ambientale è fondamentale il principio della responsabilità territoriale: ogni territorio deve farsi carico delle proprie necessità. E questo vale anche a livello internazionale, siamo contrari a che prosegua l’”esportazione” di rifiuti verso l’Africa e l’Asia…

I candidati modenesi di Potere al Popolo


Redazione Pressa
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