'Al di là dell’enfasi che alcuni potrebbero cogliere nei titoli, si tratta di un incarico di collaborazione, non sarà un incarico a tempo pieno, con poteri propositivi ma
poteri decisionali assai limitati, così come anche il riconoscimento economico - afferma Mezzetti -. Lo dico a scanso di equivoci, sapendo che la malizia è sempre dietro l’angolo. Ringrazio chi ha voluto darmi fiducia per questo nuovo incarico.
Ci tengo a precisare che se la politica ha giocato un ruolo in questa vicenda, non è stato un ruolo che ha aiutato. Gli ultimi 10 anni di assessore regionale alla cultura li ho vissuti con dedizione e passione assoluta alla materia che ero stato chiamato a governare.
Ho studiato, approfondito, progettato, realizzato. Sono stati una sorta di master applicato. Qualcuno mi ha rimproverato di non essermi più occupato di politica. Io credo che la cultura sia qualcosa che viene prima e dopo la politica e dunque la ingloba. Senza la cultura la politica e pragmatismo puro, incolore e inespressiva, pura gestione del presente senza visione di passato e futuro. Come sempre ce la metterò tutta per fare del mio meglio, sapendo che entro in una squadra di validi professionisti ai quali non devo insegnare nulla ma semmai ho da imparare, perché non si smette mai di imparare. La strada da seguire l’ha indicata l’Assessore alla Cultura del Comune di Modena, Andrea Bortolamasi: condivisione, coordinamento e cooperazione grazie ad una rete di competenze, esperienze e relazioni, un patrimonio comune da non disperdere per rafforzare il sistema culturale cittadino'.