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Modena, un anno di giunta Mezzetti: le pagelle degli assessori

Modena, un anno di giunta Mezzetti: le pagelle degli assessori

Carla Ferrari e Bortolamasi i migliori. Non raggiungono la sufficienza Maletti, Guerzoni, Molinari. Alla Camporota sufficienza piena: il suo ruolo è quello di parafulmine e lo svolge benissimo


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Dieci giorni fa ha festeggiato il primo compleanno da sindaco di Modena. Ma per Massimo Mezzetti il bilancio dei primi 12 mesi di lavoro non è solo la fotografia di un percorso personale, ma è anche il risultato di un lavoro di squadra. Nel dialogo coi giornalisti ha assicurato che non vi saranno rimpasti, a testimonianza che la scelta dei novi assessori compiuta un anno fa (la giunta è stata presentata il 28 giugno) è sostanzialmente confermata, ma è evidente che in questo primo scorcio di mandato alcuni assessori hanno dovuto fare i conti con maggiori difficoltà. Ecco dunque le nostre 'pagelle' al termine del primo anno, in attesa della maturità nel 2029.
Francesca Maletti (vicesindaco) 5: figura politica di compromesso tra Muzzarelli e Mezzetti, Francesca Maletti porta in dote alla giunta essenzialmente il suo bagaglio di consensi legati al mondo del volontariato, delle Acli e del terzo settore. Ma in un mondo cattolico modenese quanto mai frammentato, la Maletti non è più in grado di 'coprire' il sindaco al centro, anzi spesso è divenuta bersaglio delle critiche della corrente cattolica a lei avversa.
Il suo lavoro dietro le quinte le consentirebbe di raggiungere il classico 6 politico (in tutti i sensi), ma la figuraccia sulla moschea bengalese le toglie la sufficienza.
Andrea Bortolamasi 7: sulla cultura l'assessore espressione dell'ala Pd vicino a Bonaccini incassa meriti non del tutto suoi, ma i risultati sono oggettivi. La giunta Mezzetti in termini di iniziative culturali estive ha mostrato (da Ago a parco Ferrari, passando per le mostre) un deciso cambio di passo rispetto al passato. Merito probabilmente dell'esperienza da ex assessore regionale alla cultura, del sindaco, ma l'assessore di riferimento è comunque Bortolamasi che raccoglie il seminato di altri.
Vittorio Ferraresi 6: assessore con le deleghe meno importanti, anche se pompose sulla carta (si pensi alla legalità), Ferraresi è stato chiamato in giunta in quota M5S e il suo ruolo era essenzialmente quello di garantire l'asse col M5S. In questo primo anno lo ha fatto senza difficoltà, anche perchè il M5S, insieme ad Avs, si è dimostrato ben più fedele al sindaco rispetto al Pd.
Carla Ferrari 8: Otto per il coraggio all'assessore all'urbanistica Carla Ferrari. La bocciatura dei 19 progetti di Muzzarelli è stata certamente usata dal sindaco in chiave politica contro il suo predecessore (ottenendo peraltro anche il plauso dell'opposizione), ma l'assessore Ferrari a una idea radicale di ambientalismo ci crede davvero.
Tanto è vero che quei progetti che dovevano rinascere più o meno identici sono ancora in un cassetto, probabilmente a dispetto della volontà del sindaco stesso e con buona pace delle opposizioni costrette a rispondere alle pressioni di una fetta del mondo imprenditoriale. La Ferrari non piace al mondo delle imprese edile e dei 'poteri forti', ma un approccio giacobino offre una ventata di libertà in questi tempi grigi e ipocriti. Alla lunga rischia di pagare un prezzo alto per la sua incapacità di scendere a compromessi, vedremo se resterà fedele a se stessa.
Giulio Guerzoni 5,5: Guerzoni è l'uomo di Muzzarelli nella squadra del 'nemico' (si consenta l'iperbole) Mezzetti. Ruolo complicato e scivoloso, anche perchè parallelamente Guerzoni continua a studiare da sindaco. Per placarne le ambizioni Mezzetti ha annunciato che non ha affatto intenzione di mollare tra 4 anni. Ma la strada è lunga.
Vittorio Molinari 5: Molinari, al di là del suo ruolo 'notarile' sul bilancio, è l'alter ego della Ferrari sul tema ambientale. Anch'egli tentato da un approccio radicale sul tema rifiuti, a differenza della collega ha mostrato in questo primo anno una incapacità a mantenere le posizioni annunciate in partenza. Il tema rifiuti del resto tocca in modo più diretto i cittadini ed è oggetto di critiche più puntuali.
La stangata sulle tasse da 8 milioni della quale non è ovviamente unico responsabile, non gli consente comunque di giungere alla sufficienza.
Federica Venturelli 6: Se Molinari è l'alter ego della Ferrari, la Venturelli è l'alter ego di Guerzoni rispetto al rapporto Mezzetti-Muzzarelli. Chiamata in giunta per rispondere alle richieste Pd, la Venturelli si è dimessa da segretario Pd solo dopo un anno, a dispetto delle richieste di Mezzetti circa l'abbandonare subito il doppio incarico. Un primo anno diviso tra partito e giunta. Una sufficienza legata prima di tutto allo stakanovismo.
Paolo Zanca 6: Meriterebbe un 5 per il pasticcio-Aldi ereditato dalla giunta precedente (il parcheggio a pagamento che non doveva essere a pagamento) e un 7 per la volontà di scardinare il sistemico e criticabile dominio Hera sul fronte rifiuti e illuminazione pubblica. Un attivismo magari dettato anche dalla delusione per aver mancato personalmente un anno fa la poltrona da vicepresidente Hera, ma per l'eterogenesi dei fini le motivazioni che spingono all'azione sono sempre meno importanti dei risultati. La delega alle partecipate è e sarà essenziale nei prossimi 4 anni, vedremo se Zanca manterrà lo stesso piglio.
Alessandra Camporota 6,5: Per un assessore con le deleghe alla sicurezza raggiungere la sufficienza è impossibile dal punto di vista dei risultati, ma a ben vedere il suo compito non è quello di risolvere i problemi di baby gang, rapine o furti. Semplicemente perchè non ne ha gli strumenti. L'assessore Camporota è divenuta infatti il parafulmine di tutte le critiche alla giunta Mezzetti sul fronte sicurezza. All'ex prefetto tocca portare la croce e, al di là di simpatia o antipatia, lo fa bene. Partendo dal presupposto che il nodo-sicurezza va affrontato prima di tutto a livello nazionale, la Camporota è chiamata a incassare le critiche, una prima linea che difende politicamente il sindaco. Anche per questo Mezzetti non pensa nemmeno lontanamente di chiederne le dimissioni: le opposizioni si accaniscano pure su di lei, così facendo salvano il primo cittadino e la sua giunta.
Giuseppe Leonelli
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Direttore responsabile della Pressa.it.
Nato a Pavullo nel 1980, ha collaborato alla Gazzetta di Modena e lavorato al Resto del Carlino nelle redazioni di Modena e Rimini. E' stato vicedirettore...   

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