Urbanistica, libertà di espressione e sicurezza: dov'è la cosiddetta 'cittadinanza' modenese?

Sotto a questa città, oltre ad una fitta rete di canali, c'è una cittadinanza che piagnucola sempre ma che non fa nulla
ho letto con piacere ed interesse la Sua disamina sul caso Amo inviata alla redazione de La Pressa, unica agorà superstite dove sia ammesso un confronto a distanza, pubblico.
Come Lei giustamente osserva, non si resta sulla cresta dell'onda senza essere esimii professionisti della politica, e mai come in questo caso il richiamo al termine 'professionismo' ha accezione negativa.
Le sue allora mi portano a riflettere che quando il gioco si fa duro, il dilettante si fa di acqua e sfugge nelle sabbie, mentre il vero professionista è capace anche di ingoiare i propri figli pur di salvare la baracca. Il capo di 'quelli più bravi', vista la malaparata Amo ed allo scopo di spegnere con ogni mezzo i riflettori sul caso, non ci ha pensato due volte a sacrificare Bosi l'ex assessore alla legalità: anche qui mai altro titolo sarebbe stato più indicato. Di fatto trattasi un lavoro di bassa macelleria che si riserva solo a quei cavalli poi non serviranno più: la carta con la Luna Nera uscita dal mazzo è finita - previo lungo passamano - proprio in quelle di quell'Andrea Bosi che solo due anni fa giurava fedeltà alla coalizione e si rendeva disponibile alla corsa al trono di primo cittadino (vittoria poi assegnata a tavolino all'esterno Mezzetti lasciando a bocca asciutta una folta pletora di pretendenti). E' la voce del partito che chiama, ed il soldato Bosi ha risposto 'Presente!'. Non c'è che dire, a prima vista pare proprio il piano perfetto per un lavoretto pulito: un nome riciclato designato come nuovo amministratore unico di Amo con la surrettizia missione impossibile - 'costi quel che costi' - di salvare il soldato Reggianini, neo segretario del Pd locale e diventato ex in un amen; poi ognuno di nuovo per la propria via.
C'è però dell'altro, come dicono quelli bravi, che fanno analisi profonde! Ciò che però emerge dal caso Amo è solo la punta dell'iceberg. Sopra ogni città dovrebbe trovarsi una cittadinanza: a Modena è il contrario, e la cittadinanza non vive sopra bensì sotto la propria città; e la subisce invece di governarla.
Sotto c'è una cittadinanza che tutti gli anni non supera mai l'esame di maturità. La domanda è sempre la stessa: 'Tema - Caro Modenese, per iscritto o a voce riconosci meriti e colpe, individua ed attribuisci le dovute responsabilità politiche a coloro che della vita pubblica della tua comunità sono fautori e primattori'. Anche la risposta è sempre la stessa: foglio bianco e scena muta.
Dove è la signora cittadinanza che pretende la sopravvivenza del piccolo commercio rionale ma non ha il coraggio di imputarne la morte cerebrale all'amministrazione comunale, che ha addirittura sacrificato di un quartiere intero sull'altare della COOP? Perchè Muzzarelli, dopo la comparsata di fine mandato dell'ottobre 2023, non viene a gran voce invitato a visitare l'area (ed a respirarne l'aria) dell'ex AMCM per la quale 'dopo 30 anni di abbandono per queste area e per la città si apre una nuova fase', ossia quella del degrado e dell'urina ovunque?
Dove è la signora cittadinanza che grida 'trasparenza', 'resilienza', 'resistenza' ma non è in grado nemmeno di chiedere le dimissioni del Carneade di turno (tal Andrea Artioli, ai più sconosciuto nel capoluogo prima di allora) che imputa la Pressa di seminare odio e probabilmente ne desidererebbe la riduzione al silenzio per poter perpetuare la propria narrazione? Perchè Artioli non ha bacchettato anche Mezzetti che - lui sì, nella veste di malcelato seminatore di odio - accusò i manifestanti-pregatori 'di condizionare - con subdola violenza - l'esercizio di un diritto' (all'interruzione volontaria di gravidanza)?
Dove è la signora cittadinanza che pretende a gran voce sicurezza in particolar modo sicurezza per le donne, ma poi resta di sale - come temendo un corto circuito - al cospetto delle parole del sindaco - donna - di Formigine che implora di non strumentalizzare un attentato all'incolumità di una donna? Come mai si consente al Comune di Modena - coinvolto nella vicenda 'a pieno titolo in quanto titolare in quanto ente titolare della presa in carico del minore che si ritiene responsabile del fatto' [cit Risposta all’interrogazione n. 527/2025 regione ER] - di svignarsela alla chetichella non pretendendo le dimissioni dell'assessore - donna - Camportota, già Prefetto (sempre donna)? Come può essere accettato che l'unica risposta politica all'increscioso episodio sia solo uno spiegone della stessa già citata Camporota reso il 19 maggio 2025 al Consiglio Comunale in risposta ad una interpellanza di opposizione? Perchè la signora Camporota è ancora lì?
Urbanistica, libertà di espressione e sicurezza: tre temi presi a caso. La verità è che 'nessuno se ne importa': nessuno paga mai al Modena bar! Sotto a questa città, oltre ad una fitta rete di canali, c'è una cittadinanza che piagnucola sempre ma che non si incazza mai!
Una cittadinanza che se non ozia, dorme; e se veglia, comunque tace. E tace sempre perchè ha la pancia piena! E chi tace acconsente: lo certificano i risultati elettorali che indicano che a Modena 2 persone su 3 amano e vogliono questo sistema, che garantisce sempre se stesso.
Caro Sig Malavasi, ha ragione! Loro sono veramente i più bravi nel reggersi in sella al trotto ed al galoppo, nel giorno e nella notte, nella quiete ed anche nella tempesta: praticamente sempre! Però la neutralità disarmata tutta modenese non è cagione di inciampo per coloro che sono abituati a librarsi intoccati, e diciamocelo!
Allora mettiamoci comodi anche noi e facciamo nostro anche l'inclusivo appello di Eli Gold che da queste colonne ci invitava, con una punta di sarcasmo, a 'lasciare a Mezzetti la possibilità di mostrarci gli orizzonti sconfinati del perbenismo cittadino'. E ricordiamoci - donabbondianamente ragionando - che per non far torto proprio mai a nessuno 'in fondo i modenesi sono di destra ma votano a sinistra'.
Acardo Lugli
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