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Nidi e infanzia, qualche domanda al sindaco di Modena

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Perch?, signor sindaco, si continuano a spendere quasi 3 milioni all'anno per mantenere la fondazione Cresciamo, magari aumentando le tasse?


Nidi e infanzia, qualche domanda al sindaco di Modena
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Nella giornata di ieri, attraverso un comunicato stampa (qui ne abbiamo dato conto), il comune di Modena ha informato i cittadini che la giunta si è orientata a portare due nidi comunali nella fondazione Cresciamo che già da quasi un decennio gestisce una decina di scuole dell’infanzia comunali, nell’ambito di un progetto chiamato Modena 0/6.

Poiché l’argomento è molto delicato e merita i necessari approfondimenti, nell’attesa di un improbabile risveglio di qualche consigliere comunale di maggioranza o minoranza che sia, cogliamo l’occasione per proporre al Sindaco qualche domanda.

Nel corso dell’ultimo anno, ho già trattato in più occasioni il tema delle scuole dell’infanzia modenesi mettendo in luce come esso sia frammentato, iniquo ed esclusivo (2 settembre 2019, 7 gennaio, 13 febbraio, 29 aprile e 11 maggio 2020).

Prima di entrare nel problema, credo però che sia opportuno riportare qualche dato. In base ai dati del MIUR del 2018/19, gli iscritti alla scuola dell’infanzia, in Italia, erano in totale 1.460.538. Gli iscritti alle scuole d’infanzia statali erano il 63%. Quelli delle scuole paritarie erano 541.447, pari al 37% di cui le scuole comunali rappresentano il 9% e quelle paritarie private il 28%.

La regione Emilia Romagna nel suo Rapporto informativo sull'offerta educativa 0-6 in Emilia-Romagna relativo all’anno educativo/scolastico 2016/2017, riporta che le scuole comunali rappresentano un misero 17.8% regionale e, in provincia di Modena, solo l’11.8%, mentre le statali stanno al 47.1 regionale e al 51.7 nella nostra provincia.

Da questa breve illustrazione emerge un dato inconfutabile: la scuola dell’infanzia statale è di gran lunga la più frequentata dai bambini italiani, emiliano romagnoli e modenesi. Le scuole comunali, infatti, rappresentano un misero 9% nazionale e un 17.

8% regionale e, in provincia di Modena, solo l’11.8%, quindi una quota del tutto marginale.

La scuola dell’infanzia statale, istituita dopo una dura lotta tra PSI e DC che portò anche alla caduta di un governo Moro, oltre ad essere a totale carico dello stato, è anche, cosa non da poco, totalmente gratuita, salvo la mensa, se utilizzata.

E allora, ecco ora, rispettosamente, le domande che poniamo al nostro Sindaco che sicuramente coglierà l’occasione per fornirci risposte adeguate e convincenti.

- Il Sindaco è al corrente che, a Modena, il sistema dell’infanzia è costituito da scuole che hanno tariffe differenti a cui corrispondono offerte educative diverse? Quale è la sua opinione in merito?

- Il Sindaco è al corrente che tale situazione ha portato a fenomeni palesi di ghettizzazione? Quale è la sua opinione in merito?

- Il Sindaco è al corrente che le iscrizioni alle diverse tipologie di scuola rispecchiano la stratificazione sociale della nostra comunità? Quale è la sua opinione in merito?

- Il Sindaco è al corrente che questo provoca una accentuazione delle diseguaglianze? Quale è la sua opinione in merito?

- Il sindaco è al corrente che gli insegnanti hanno contratti, stipendi e stato giuridico diversi a seconda dei differenti gestori del servizio? Cosa che genera discontinuità e mobilità del personale. Quale è la sua opinione in merito?

- Il Sindaco è al corrente che, su richiesta dei comuni, lo Stato può istituire proprie scuole dell’infanzia? E che queste non sono a carico del bilancio comunale? E che per di più sono gratuite pe le famiglie?

- E allora, perché signor Sindaco si continuano a spendere quasi 3 milioni all’anno per mantenere la fondazione Cresciamo (magari aumentando le tasse)?

- E perché, se il bilanci comunali piangono, spendere una somma ancora maggiore per le restanti sezioni comunali?

- E perché si obbligano migliaia di famiglie a pagare rette più o meno salate, quando il servizio potrebbe essere totalmente gratuito?

- Seppur con un piano graduale e scaglionato negli anni, perché non pensare ad un sistema modenese delle scuole dell’infanzia statali, non a carico del comune e gratuito per le famiglie così come già avviene per gli altri ordini di scuola? E’ così disdicevole? E’ forse nostalgico?

- E’ così disdicevole imboccare un percorso che, nel tempo, porti ad un risparmio di decine di milioni da poter dedicare ad altri servizi quali nidi e anziani, di cui la competenza esclusiva è del comune?

- E’ così disdicevole assicurare ai modenesi una scuola dell’infanzia gratuita, soprattutto in un periodo di grave crisi?

- E’ così disdicevole offrire ai modenesi pari opportunità educative a prescindere dal reddito?

- Il Sindaco è consapevole che, sia in Italia che in Emilia, le scuole comunali sono sempre più residuali?

- Il Sindaco è al corrente di questa dichiarazione della vice ministro all’istruzione Anna Ascani che è venuta pochi mesi fa a Modena a celebrare i 50 anni dei nidi: “Al tavolo su agenda governo 2020/2023 abbiamo portato le priorità del pdnetwork sulla scuola: estensione obbligo 3-18 anni, gratuità dei libri di testo e tempo pieno. Investiamo sui talenti di ognuno, sul diritto allo studio universale per far crescere il Paese“. Modena Zerosei nasce già morto e sepolto?

Franco Fondriest


Franco Fondriest
Franco Fondriest

Sono di origine trentine, ma ho trascorso la maggior parte della mia vita a Modena. Mi sono laureato in pedagogia ed ho svolto la mia attività lavorativa prevalentemente nella mia ..   Continua >>


 


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