ANTONIO PLATIS candidato alle elezioni europee 2024
e-work Spa
La Pressa redazione@lapressa.it Notizie su Modena e Provincia
Logo LaPressa.it
Facebook Twitter Youtube Linkedin Instagram Telegram
ANTONIO PLATIS candidato alle elezioni europee 2024
articoliPolitica

Gestione rifiuti in ER, gli assimilati industriali e la verità negata

La Pressa
Logo LaPressa.it

La delibera Anac. Dal prossimo anno molti Comuni che hanno basato le informazioni di virtuosismo da RD sulla assimilazione fuorilegge, saranno in difficoltà


Gestione rifiuti in ER, gli assimilati industriali e la verità negata
Paypal
Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.

Dopo il primo articolo introduttivo sulle norme regionali sui rifiuti, il secondo sulla delega. il terzo sul contratto  e il quarto sulla differenziata del vetro chiudiamo, con Roberto Monfredini, il quadro sulla gestione dei rifiuti in Emilia Romagna.

Sentenza 13/04/2017, n. 4611 - T.A.R. Lazio - Sez. II bis Illegittimità del silenzio-inadempimento del Ministero dell'Ambiente

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Seconda Bis), definitivamente pronunciando, 1) accoglie il ricorso e, per l’effetto, dichiara l’illegittimità del silenzio tenuto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in relazione alla diffida inviata il 12.05.2016 dalla società ricorrente; 2) dichiara l’obbligo del predetto Ministero di concludere il procedimento menzionato nella diffida adottando, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico, il decreto che fissi i criteri per l’assimilabilità dei rifiuti speciali ai rifiuti urbani nel termine di giorni 120 dalla comunicazione, in via amministrativa, o dalla notifica, ad istanza di parte, della presente sentenza.

C’è voluta una sentenza del TAR in aprile 2017 per obbligare il Ministero a stilare il regolamento sull'assimibilità dei rifiuti industriali al RSU, Rifiuto solido urbano, e vien da chiedersi ma chi era che premeva sul tappo, ed era vero che eravamo senza legge. Dalla normativa 2317/2009, abrogata con la 1238/2016 in Regione abbiamo assistito ad un lento scivolamento di rifiuti industriali travasati nel bidone del RSU, come se la ratio della norma, art 195, sopra citato, non avesse alcun fondamento nell’indicare cosa era assimilabile e cosa non era assimilabile, quelle quattro righe estremamente chiare di carattere comunitario, illustravano benissimo il concetto che il rifiuto industriale non rientrava nella assimilabilità al RSU, se non in piccola parte con coefficienti qualitativi e quantitativi precisi.

Ecco cosa diceva il 195 della 152/06, abrogato nel 2011 dal 214:


 L’art 195 comma 2 lettera E della 152/06 fa riferimento in materia di assimiliazione alle seguenti parole :

( * Non possono essere di norma assimilati ai rifiuti urbani i rifiuti che si formano nelle aree produttive, compresi i magazzini di materie prime e di prodotti finiti, salvo i rifiuti prodotti negli uffici, nelle mense, negli spacci, nei bar e nei locali al servizio dei lavoratori o comunque aperti al pubblico;) *abrogato n 214 del 2011

 Quella conversione in legge del 2011, tipico artefatto italiano, unita alla abrogazione delle 4 righe dell’articolo 195 hanno fatto pensare (agli organi deputati al sistema rifiuti) che la strada era libera per inserire a valanga i rifiuti industriali all’interno del rifiuti cittadini, mascherando in questo modo la crisi crescente (e quindi la loro diminuzione), l’inefficienza del sistema a cassonetto con 8 inceneritori , oltre a fornire dati non veritieri sulla reale raccolta differenziata che come per Castelvetro era di 2900 ton di RSU RD e 4000 ton di rifiuto RD assimilato al RSU, che il suo assessore si è affrettato a dire che venivano inseriti esclusivamente per scopi statistici (non esistono dati inseriti per fini statistici nella 2317/2009 e suoi allegati, o nel 1238).

La stessa normativa del 22 Maggio 2016, finalizzata al calcolo della RD, si rifà all’articolo 195 e 198 della 152/06, e lo stesso standard della RER del gennaio 2017, che fissa il Kd per il calcolo della Assimilazione, sono tutte norme che hanno cercato di supplire al vuoto legislativo lasciato nel 2011, ma che non ha abrogato il regolamento sugli assimilati comunali (quindi non eravamo in vuoyto legislativo).

Art 198 della 152/06

2. I comuni concorrono a disciplinare la gestione dei rifiuti urbani con appositi regolamenti che, nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza, efficacia ed economicita' e in coerenza con i piani d'ambito adottati ai sensi dell'articolo 201, comma 3, stabiliscono in particolare: l'assimilazione, per qualita' e quantita', dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani, secondo i criteri di cui all'articolo 195, comma 2, lettera e), ferme restando le definizioni di cui all'articolo 184, comma 2, lettere c) e d).

Come si nota benissimo dalla tabella sottostante, l’esempio di Castelvetro è chiarificatore, con 26 aziende dal 2009, che compilano il MUD, ( 32 nel 2016), questi rifiuti che il gestore classifica con Trasportatore fittizio, che non passano dall’isola ecologica o dal cassonetto, che sono definiti 'non gestiti', ex art 238, quindi che il Comune non vede, se non dal MUD, un semplice foglio cartaceo, che porta da 500 ton a 4000 ton / anno in 6 anni, con imprese ceramiche, alimentari, del legno, di enorme dimensione, tutte superiori ai 500mq, inserite a piacimento, contribuisce a falsare il raccolto della RD urbana, variando profondamente la percentuale di RD nel suo complesso, e creando di fatto virtuosismi irreali, ridicolizzando il ruolo del cittadino “separatore”.

Appare evidente che l’introduzione anomala di assimilati ha portato il Comune da 6000 ton del 2009 a 9000 nel 2016 in palese violazione dell’art 179/152/06, la prevenzione, cioè la UE ci ha imposto di ridurre i rifiuti, la RER ha aumentato del 25% i rifiuti da RD in 6 anni, in un momento di crisi economica.

Visto che fino al 2009 l’assimilazione era su valori del 5% come afferma la stessa Arpa, ed invece attualmente troviamo spesso la assimilazione a valori che sono vicini al 30%, potrebbe questo fare ritenere che l’aumento della RD in Regione non sia dovuto alle migliori tecniche sulla RD strappando quota alla RID, ma semplicemente inserendo come è avvenuto (vedi Castelvetro) l’assimilazione nel computo totale della RD+RID. Lo dimostra che siamo passati da 1.558.00 ton del 2010 a 1.776.000 ton nel 2014 fino a 1.796000 ton nel 2015, con un aumento medio vicino al 20%.

Ma cosa diceva ARPA nel Report rifiuti 2010 in merito agli ASSIMILATI , con i Consigli Comunali che avevano tutti il regolamento assimilati approvato: … nel 2009 i rifiuti gestiti in questo modo ammontano a 85 .883 tonnellate, ovvero il 2,9 % circa del totale dei rifiuti urbani prodotti e il 6,1% della raccolta differenziata …

Quella conversione in legge 214 del 2011, che abrogava quelle 4 righe del 195, non era il via libera per i Gestori Delegati, all’introduzione di tutto all’interno del RSU, perché i Comuni nel 2009, votarono in tutti i consigli comunali i regolamenti sulla assimilazione, cosa diversa dal regolamento della Tari, rifacendosi alle norme del 1999 o 1984 , e così molti Comuni , in questo sistema di Delega cieca, hanno lasciato via libera ai Gestori di compilare ORSO come meglio credevano, dimenticandosi che invece nei regolamenti comunali vi era ancora depositato il vincolo legislativo, (amnesia ?), in pratica non si è rispettato il dettato vincolante supremo del Consiglio comunale, violando anche le norme della 152/06 che tale vincolo impongono chiaramente. Occorre tenere presente che in un sistema di deresponsabilizzazione del Comune, come nel caso attuale, con Agenzie nate per fare da intermediazione tra la REGIONE e i GESTORI, nessuno ha pensato al Comune come ente giuridico da rispettare, in quanto tutto è sempre stato compilato esternamente, l’unica cosa rimasta nei comuni è stata l’alzata di mano per approvare il Pef, e saldare con le taridde girate ai cittadini, lo dimostra negli ultimi anni anche il Pef stesso, un foglio di Excell di due paginette, presentato due giorni prima, per milioni di euro, con sentenze del Tar che annullano delibere comunali di approvazione nel 2017 (vedi sentenza TAR 2017 di Lecce 02888/2015- 00352/2017).

 Comune di Castelvetro. Regolamento Comunale del 2009 in materia di Assimilazione

1.1 criterio quantitativo

- oltre che rientrare nell’elenco sopra esposto, il rifiuto speciale è considerato assimilato a quelli urbani se non supera la quantità di kg 30 per metro quadro di superficie occupata o detenuta complessivamente. Per superficie occupata si intende tutta la superficie nella disponibilità dell’utente comprensiva anche dei locali e delle aree in cui si producono rifiuti non assimilati e quelle comunque escluse o esenti da applicazione della tassa o tariffa rifiuti;

- In ogni caso non si considera assimilato il rifiuto la cui produzione supera il limite massimo di 12 tonnellate per anno.

- Ai fini della determinazione delle corrispondenti soglie sopra riportate in termini volumetrici si assume il rapporto: 100 Kg = 1 mc;

- Le soglie quantitative sopra esposte sono da calcolarsi distintamente ed autonomamente per ciascuna distinta tipologia di rifiuto prodotto nelle superfici occupate o detenute;

La 152/06 afferma anche all’art 226 : DIVIETI

2. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 221, comma 4, e' vietato immettere nel normale circuito di raccolta dei rifiuti urbani imballaggi terziari di qualsiasi natura. Eventuali imballaggi secondari non restituiti all'utilizzatore dal commerciante al dettaglio possono essere conferiti al servizio pubblico solo in raccolta differenziata, ove la stessa sia stata attivata nei limiti previsti dall'articolo 221, comma 4.

Appare evidente che il sistema di controllo multiplo della Regione Emilia Romagna non ha funzionato, in quanto non si è tenuto conto dei regolamenti comunali, lo dimostra il fatto che il Consiglio Comunale di Castelvetro approva ad Aprile 2017 un PEF con la riduzione del 25% dei rifiuti, o in Unione terre di Castelli la sommatoria dei PEF porta la riduzione da 54800 ton a 47000, in soli 12 mesi.

Dati riferiti al 2016 di Aziende che hanno conferito le materie in RD e che il Comune ha inserito come Rd Assimilati al RSU (estratto parziale). Appare evidente anche da questo stralcio di tabella (Castelvetro) che molte aziende industriali (abbiamo omesso i nomi volutamente) inseriscono i propri rifiuti in misura anche di 400 ton /anno, violando il regolamento comunale, che cita al massimo le 12 ton , l’art 226/ 152/06, ma soprattutto andando ad incidere negativamente sul calcolo totale della RD che di fatto viene falsato.

A questo punto, in un sistema di password secretate, di validazione dei dati, di controllo dell’Agenzia dei Comuni, di controllo Regionale , di validazione di chiusura, di norme create ad hoc per duplicare i dati trasferendoli in ATERSIR dal 2014 , 754/2012 e finalizzate al controllo, poi utilizzate come uniche banche dati, almeno così afferma la RER, espropriando i Consiglieri per la prima volta della possibilità di accedere ai dati con i costi, pare che qualcosa non abbia funzionato, in quanto nessuno si è accorto che a Castelvetro, cito Castelvetro ma è lo stesso in molti altri comuni, l’assimilazione in 6 anni è passata da 500 a 4000 ton, nessuno ha controllato il regolamento comunale, nessuno ha controllato se la RD dell’allegato A della 2317/2009 risultava veritiera con quel 74,4% , facendo purtroppo pensare che questa omissione parziale fosse utile al Sistema rifiuti. A fare acqua da tutte le parti è il tanto decantato sistema di pluri controllo che pare più uno specchio per le allodole che altro. E viene da chiedersi, ma in tutto questo sistema, nel quale la Regione detta le regole su tutto, non si è accorta la Regione che oltre il 30% dei rifiuti RD (ad essere buoni) erano assimilati industriali, in violazione dell’art 226 e 238 , e quindi non passavano dalle mani del cittadino, creando di fatto quella dissociazione tra la verità visiva contrapposta alla verità elaborata con i numeri. (cioè caos nei cassonetti e rapporti di virtuosismi eccelsi nei report, ma traditi dal fatto che aggiungendo rifiuti si aumentava il monte totale dei rifiuti che invece dovevano diminuire (art 179/152/06).

A dimostrazione di queste parole lo stesso direttore di ATERSIR afferma in Aprile 2017:

… La normativa prevede che le imprese che producono rifiuti speciali assimilati agli urbani possano avviarli autonomamente a recupero (a recupero, non a smaltimento), e che a fronte della dimostrazione dei quantitativi avviati a recupero al di fuori del servizio pubblico abbiano diritto a una agevolazione sulla TaRi (giustificata dal ridotto costo a carico del servizio pubblico che ne deriva). Tali quantitativi sono computabili come componenti della raccolta differenziata. Ovviamente l’ avvio autonomo a recupero” non può eccedere il quantitativo di rifiuto che i vigenti regolamenti riconoscono come assimilato. I limiti quantitativi valgono per la singola impresa, dunque non vi è contrasto tra un limite di 12 tonnellate (per anno e per impresa) e un quantitativo complessivo comunale di 2900 tonnellate, in un Comune nel quale insistono numerose imprese che producono rifiuti assimilati. 

Ing Vito Belladonna direttore ATERSIR

Novembre 2017              

La normativa che andrà a chiarire nei prossimi mesi questo vulnus parziale legislativo, come si legge dal quotidiano finanziario, non è altro che la riproposizione di quell’ art 195, abrogato parzialmente in quelle 5 righe citate all’inizio,  nel 2011 da un collegato ministeriale,  214,  ed utilizzato per lasciare via libera per 6 anni alla introduzione massiva di Assimilati nel RSU,  illegalmente, violando i regolamenti comunali (vulnus legislativo piacevole e di comodo)  e le normative comunitarie,  ma che lo stesso standard della RER nel 2017 citava come cardine del sistema di assimilazione, richiamando varie volte l’art 195 e 198. Nella quasi totalità le 32 Aziende  utilizzate ad esempio per Castelvetro sono tutte superiori ai 400 mq di superficie, quindi se il testo di legge passerà, saranno tutte escluse dalla assimilazione se non parzialmente per la piccola quota parte, come non  è stato fatto fino ad oggi, e si ritorna a quel 2009, giustamente, 600 ton /anno per Castelvetro, lasciando le stesse al libero commercio della RD, al fine del recupero,  e non dello smaltimento, in un rapporto contrattuale tra l’imprenditore che produce rifiuti e l’imprenditore che recupera i rifiuti, dato che la sentenza del Tar di Aprile è stata partorita proprio a seguito di una denuncia di un imprenditore del recupero della carta,  che si sentiva violato e penalizzato dal sistema assimilazione in Emilia Romagna,  in quanto l’eccessiva assimilazione dei Comuni lo privava della materia prima, necessaria paradossalmente ad essere recuperata, in un sistema che aveva un parziale vuoto legislativo, utilizzato per altri fini.

Risulta evidente che  dal prossimo anno molti Comuni che hanno basato le informazioni di virtuosismo da RD sulla assimilazione fuorilegge, saranno in grande difficoltà a giustificare una Rd che passa da 6000 ton/anno a 2000 ton, con percentuali a caduta libera, ma potrebbe essere il primo punto di partenza per rinnovare completamente il sistema fallimentare della Regione Emilia Romagna in tema di rifiuti.

Per finire, l’introduzione anomala del rifiuto industriale nel RSU civile è alla fine, si ritorna alla ratio delle norme e dei regolamenti comunali in materia, nei quali l’assimilato qualitativamente e quantitativamente potrà essere inserito nelle detrazioni TARI con i cardini che la norma sui RIFIUTI impone, e finiranno le detrazioni Tari spalmate sulle utenze civili, cosa che era già scritta ampiamente nella 152/06 art 198 e 195, ma sparite misteriosamente in quel 2011  (dimenticandosi che i Comuni dal 2004 avevano i regolamenti approvati sui rifiuti e questi sono sovrani) e riproposta ora dal Ministero come si legge nell’articolo di giornale del Sole 24 ore.

Da ricordare che se siamo passati dal 2,9% di Assimilato nel 2009 in RER al 15% e oltre di media attuale, il 60% di Castelvetro è anomalo ma non è solo,  significa che abbiamo fornito una visione virtuosa della RD, solo sulla carta, applicando detrazioni TARI che sono in attesa ora di un parere degli organi competenti in materia a livello nazionale.

Restiamo in attesa, ma la pulce che è riuscita a cancellare quelle 4 righe dell’art 195 della 152/06  nel 2011 ci piacerebbe tanto sapere a chi apparteneva, qualche ipotesi ce la siamo fatta ma non si può dire.

 Roberto Monfredini

PS:

La delibera ANAC 626 del giugno 2017 sul sistema rifiuti in RER  nella quale, tra l'altro, 'si ritiene opportuno un intervento della Regione Emilia Romagna affinché fornisca ogni possibile ausilio all’ATERSIR per l’improrogabile assolvimento dei propri compiti'.

 

 

 


Redazione Pressa
Redazione Pressa

La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

e-work Spa
Articoli Correlati
Modena, raccolta rifiuti: così davvero non funziona
Lettere al Direttore
06 Maggio 2024 - 09:36
Modena, ancora caos rifiuti in centro
Societa'
26 Aprile 2024 - 21:13

Acof onoranze funebri
Politica - Articoli Recenti
Cda Fondazione Fossoli, Manuela ..
Ghizzoni è stata assessore alle Politiche culturali del Comune di Carpi e parlamentare Pd ..
18 Maggio 2024 - 11:55
Superbonus e case green: il M5S ..
Appuntamento questa sera, sabato 18 maggio, alla sala Ulivi di Modena. Presente anche ..
18 Maggio 2024 - 09:17
Terzo settore e volontariato pressano..
Chiedono una rivoluzione già scritta nelle norma ma non applicata, che superi la logica dei..
17 Maggio 2024 - 18:34
Modena, via delle Costellazioni: la ..
Mezzetti: 'Colpa delle politiche centraliste e miopi del Governo'. Giacobazzi: 'Mix sociale ..
17 Maggio 2024 - 18:28
Politica - Articoli più letti
Ferocia green pass, ora vivere in ..
Se regole irrazionali che nulla hanno a che vedere con la pandemia (che pur esiste sia ..
03 Febbraio 2022 - 07:40
Follia super Green pass: ora per i ..
Gli under 50 pensano non è un problema loro, i vaccinati si sentono al sicuro e gli over 50..
13 Febbraio 2022 - 08:38
Orrore Green Pass: noi non ..
Noi proveremo per voi compassione e fastidio, pietà e nausea. Ma non vi perdoneremo. Come ..
26 Gennaio 2022 - 11:21
Sport vietato ai 12enni senza super ..
L'Italia del premier osannato come il cavaliere bianco in grado di evitare il default, lo ha..
23 Gennaio 2022 - 10:58