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E se per un anno fosse un Natale senza retorica, senza violini e senza i soliti slogan vuoti sulla comunità unità e coesa? Se per una volta anche Modena e l'Emilia Romagna - come nel Canto di Dickens - affrontassero i loro fantasmi presenti, passati e futuri e facessero i conti con sterili e inscalfibili certezze? L'isolamento del Covid potrebbe come per magia mostrare tutti i limiti di una gestione autoreferenziale e chiusa del potere, conservatrice e solo all'apparenza inclusiva. La pandemia, sotto la magia della stella cometa, potrebbe costringere a vedere le cose per quello che sono e, all'apparir del vero, obbligare chi oggi ha in mano le redini della cosa pubblica in città e in Regione a qualche scusa.
Come d'incanto apparirebbero i fantasmi dei Natale remoti con le loro vesti ricche e dorate.
Fantasmi di venti-trenta anni fa, simulacri di un benessere diffuso che accontentava tutti. Fantasmi di una società che chiedeva solo il sacrificio di sedersi a tavola per spartirsi la torta ricca e guarnita, una società che escludeva solamente i più ostinati ribelli, gli inadatti agli inchini, coloro che proprio non resistevano dallo sputare nel piatto generosamente offerto. E poi... E poi apparirebbero i fantasmi più sgualciti dei Natale recenti, fantasmi ancora dalle movenze nobili, ma palesamente decaduti. Specchio di una Modena e di una Regione dove la torta si era improvvisamente rimpicciolita e il Sistema di potere accontentava solo i più fedeli, coloro che non disturbavano, gli amici insomma. Fantasmi di mostre-Manichino flop da centinaia di migliaia di euro affidate a chef stellati, fantasmi di nomine a senso unico, di comparti come le ex Fonderie che attendono da decenni di essere recuperati e pieni di vane promesse e altri, come l'Errenord, che drenano milioni e milioni di risorse.
E poi il volo immaginario continuerebbe, planando su un presente drammatico, eppur ancora abitato da fantasmi sorridenti e pronti a ballare su una nave sempre più in preda alle onde. Fantasmi negazionisti. Pronti a negare la strage certificata anche da Amnesty international che si sta consumando nelle Case residenze anziani dove si è ammalato un anziano su 4, pronti a inaugurare mega-strutture tecnologiche come il Data-Center ancora desolatamente deserte. Fantasmi che strumentalizzano anche il Vangelo di Luca per strizzare l'occhio all'elettorato cattolico. Fantasmi di un Capodanno in piena pandemia per festeggiare il quale si spendono 120mila euro di soldi pubblici affidandoli senza bando e trasmettendo il tutto sulla Tv edita dalla Coop.
E infine il Fantasma del Natale futuro. Quello già ipotecato dalla giunta con rinnovi-monster. Il futuro che vorrebbe spento l'inceneritore Hera (che ogni anno deve bruciare 240mila tonnellate di immondizia) solo nel 2034 e che immagina sempre nel 2034 la fine del maxi appalto della gestione energia negli edifici comunali affidato a una controllata Hera. Il futuro che impegna Modena alla concessione della sosta in città a Modena parcheggi fino al 2053. E ancora il futuro più vicino, quello che scade nel 2024 con la proroga dei contratti di servizio in essere coi gestori delle Cra, le stesse Cra nelle quali è avvenuta la strage del Covid e quello che scade nel 2022 da 3,8 milioni per la gestione dei minori stranieri non accompagnati a Ceis, Fondazione San Filippo Neri, Fondazione Orione 80 e Caleidos.
E allora, come dicevamo, dopo un notte tormentata, queste visite forse sarebbero seguite da un risveglio senza retorica. Un risveglio svuotato dalla liturgia del 'Buon Natale' e dai ritornelli di chi si autoassolve sempre e comunque. Un risveglio pieno di inedite scuse e onesti mea culpa.
Chissà nulla è impossibile. E per provare a crederci allora cominciamo noi stessi a scusarci.
Coi nostri lettori, ma non solo.
Ci scusiamo per gli errori commessi in questi anni, per le imprecisioni e per le eventuali esagerazioni. Ma soprattutto ci scusiamo per ogni volta che La Pressa, pur in buona fede, ha confuso i deboli coi forti, chi aveva potere con chi lo subiva, e si è permessa di criticare o ironizzare su chi non aveva strumenti per ribattere. Scusate.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>